
La Corte dei Conti ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio un documento che solleva numerose criticità sulla delibera del Cipess relativa al progetto del Ponte sullo Stretto. Nel testo, i magistrati contabili evidenziano rilievi di natura tecnica e procedurale che mettono in discussione la solidità del provvedimento approvato dal Comitato interministeriale.
Secondo quanto riportato, la Corte rileva che «risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione», mancando una valutazione puntuale degli esiti istruttori a sostegno delle decisioni assunte. La delibera, si legge, appare «più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico».
Tra le perplessità principali figurano le modalità di trasmissione degli atti: alcuni documenti sarebbero stati inviati tramite link che rimandano al sito istituzionale della società Stretto di Messina. La Corte chiede quindi chiarimenti sulla formale acquisizione di questi atti da parte del Ministero delle Infrastrutture e del Cipess in vista dell’approvazione definitiva.
I magistrati sollecitano inoltre spiegazioni sulla tempistica di trasmissione del provvedimento Mit-Mef relativo al terzo atto aggiuntivo e sulle valutazioni svolte dal Comitato riguardo l’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025. Quest’ultima ha approvato la relazione sui motivi imperativi di interesse pubblico, preso atto dell’assenza di alternative progettuali e dichiarato la sussistenza di ragioni legate alla salute, alla sicurezza pubblica e a conseguenze ambientali di primaria importanza.
La Corte chiede aggiornamenti anche sull’interlocuzione con la Commissione europea, avviata dopo una comunicazione effettuata l’11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea.
Sul piano economico-finanziario, vengono evidenziati disallineamenti tra le stime: la società Kpmg ha asseverato un importo di 10.481.500.000 euro (25 luglio 2025), mentre nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025 la cifra sale a 10.508.820.773 euro. Ulteriori chiarimenti sono richiesti sulle previsioni di traffico e sul piano tariffario elaborato dalla società TPlan Consulting, comprese le modalità di selezione della stessa e gli esiti dello studio che ha supportato il piano economico-finanziario.
Il documento richiama l’articolo 41, comma 5, del decreto legge n. 201 del 2011, che impone un termine massimo di 20 giorni per fornire le risposte richieste. Trascorso questo periodo, la Corte potrà pronunciarsi «allo stato degli atti», lasciando comunque all’Amministrazione la possibilità di ritirare il provvedimento in autotutela.
In una nota il Mit (Ministero Infrastrutture e Trasporti) sottolinea che “tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un’opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”.
