
I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 40 anni di origine rumena, indagato per l’omicidio di una donna connazionale di 64 anni, avvenuto lo scorso 17 settembre a Gela. L’arresto è stato disposto dal Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha contestato all’indagato l’aggravante di aver commesso il delitto nei confronti di una persona convivente o legata da una relazione affettiva.
La vicenda è emersa la notte del 17 settembre scorso, quando i Carabinieri erano intervenuti in un’abitazione del centro su segnalazione del ritrovamento del corpo senza vita della donna. Le prime testimonianze suggerivano inizialmente che il decesso non fosse legato a violenza.
Tuttavia, i rilievi sulla scena e le ecchimosi presenti sul corpo hanno subito indicato circostanze differenti. Le indagini, coordinate dalla Procura di Gela, hanno portato a concentrare i sospetti sull’attuale arrestato, già noto per comportamenti violenti nei confronti della vittima, che in passato aveva subito lesioni non denunciate per timore di ritorsioni.
L’autopsia giudiziaria preliminare ha confermato che la morte è stata causata da grave politrauma cranico-encefalico e toraco-addominale, dovuto a traumi violenti provocati da pugni, calci e urti della testa contro superfici rigide, oltre a compressioni sul torace e sull’addome, eseguite (secondo la ricostruzione del provvedimento cautelare) mentre l’aggressore era a cavalcioni sulla vittima.
Sulla base di queste evidenze, il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta della Procura, emettendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, all’indagato vale la presunzione di innocenza fino a una eventuale condanna definitiva.