
E’ trascorsa una settimana da quando la crisi del settore del riciclo della plastica in Italia ha fatto sentire i suoi effetti anche in provincia di Ragusa, partendo da Vittoria.
Come è noto, infatti, nella cittadina ipparina il mercoledì sera si espone la plastica che viene poi ritirata alla mezzanotte del giovedì. La scorsa settimana i cittadini erano stati invitati ad esporre la carta. Stessa cosa, nei giorni successivi, è accaduta negli altri comuni iblei. Come facilmente immaginabile, però, ogni famiglia produce molta plastica e la stessa occupa molto spazio.
Cosa accadrà questa sera?
Per capire cosa succederà questa sera abbiamo contattato l’assessore al ramo del comune di Vittoria, Salvatore Avola. In attesa di una nota ufficiale da parte del Comune, lo stesso ci ha riferito che gli uffici stanno cercando di trovare una soluzione tampone almeno per questa sera: la plastica sarà ritirata ma i cittadini sono invitati ad avere ancora un po’ di pazienza e collaborare, esponendo solo una parte dei sacchi accumulati in queste due settimane. Non è escluso, quindi, che qualche sacchetto non venga ritirato.
Come vi avevamo già raccontato, la questione investe tutta l’Italia. Assorimap, l’associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, ha infatti scelto di fermare gli impianti privati “a causa- hanno spiegato- dell’assenza di misure di sostegno da parte del Governo”.
Ad aggravare la situazione la concorrenza della plastica ‘vergine’ prodotta in Cina, che costa fino alla metà rispetto a quella riciclata e mette sotto pressione l’intero sistema dell’economia circolare. Senza interventi rapidi, lo stop potrebbe estendersi ad altri territori nelle prossime settimane, con conseguenze ambientali e igienico-sanitarie.
Le proposte di Assorimap
Le soluzioni proposte da Assorimap al Ministero dell’ambiente per superare la crisi partono dalla richiesta di anticipo al 2027 dell’obbligatorietà del contenuto di plastica riciclata negli imballaggi e spaziano dal riconoscimento dei crediti di carbonio per chi produce materia prima seconda sino ad arrivare all’estensione dei certificati bianchi, passando per maggiori controlli sulla tracciabilità delle importazioni fino ad arrivare a sanzioni efficaci.
Intanto, però, in attesa di soluzioni tampone alternative le conseguenze di questa sono già nelle nostre case.
