
Un cittadino albanese di 43 anni, ricercato in Italia per traffico di sostanze stupefacenti, è stato arrestato martedì scorso a Hasturkas, in Albania. L’operazione è giunta al termine di una complessa attività investigativa condotta attraverso canali di cooperazione internazionale.
Il risultato è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), in particolare la 2ª Divisione, l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Caltanissetta, con il supporto della Forza Operazionale Speciale del Dipartimento di Polizia Criminale albanese.
L’uomo era destinatario di una Red Notice emessa su impulso della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta. È indagato per associazione finalizzata alla commissione di reati previsti dall’art. 73 del DPR 309/1990, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e altri delitti, con l’aggravante di aver favorito cosa nostra, in particolare la famiglia mafiosa di Gela, clan Rinzivillo.
Determinanti per la riuscita dell’operazione sono stati il ruolo di raccordo svolto dall’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana e il supporto del Segretariato Generale Interpol di Lione, che ha facilitato lo scambio informativo internazionale consentendo la localizzazione del latitante.
L’arresto si inserisce nel contesto della più ampia operazione “The Wall”, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Caltanissetta, che già nel settembre 2025 aveva portato all’arresto di 15 persone per reati associativi legati a stupefacenti e armi, su disposizione del GIP del Tribunale di Caltanissetta su richiesta della DDA.
Nel corso delle indagini era emerso che il ricercato, residente nell’hinterland milanese, tramite contatti telefonici con un ex avvocato del Foro di Gela — sospeso dalla professione dopo una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa — concordava l’acquisto di ingenti quantitativi di cocaina e hashish da destinare al mercato siciliano, avvalendosi di collegamenti con soggetti ritenuti vicini alle famiglie mafiose di Gela.
Le autorità sottolineano che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che per l’indagato vale il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Sono attualmente in corso le procedure di estradizione.
