Plastica, raccolta ancora rischio in Sicilia per costi e stoccaggi

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Il rischio di un blocco della raccolta della plastica in Sicilia approda in Commissione Europea. Alcuni impianti di selezione dell’isola avrebbero infatti ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica a causa della saturazione degli stoccaggi e dell’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine.

Per far fronte all’emergenza, in diverse aree si stanno moltiplicando ordinanze comunali che limitano la raccolta, aggravando una situazione già critica. La Sicilia, infatti, si trova a confrontarsi con una rete impiantistica disomogenea rispetto al Nord Italia, con trasferimenti di materiale verso altre regioni e costi più elevati per gli enti locali.

Di fronte a questa criticità, l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione alla Commissione Europea, chiedendo quali iniziative intenda assumere per scongiurare il blocco della filiera, garantire la continuità del servizio ed evitare che il costo della crisi ricada su cittadini, Comuni e imprese.

Sul tema anche la deputata trapanese Cristina Ciminnisi ha presentato un’interrogazione all’ARS.

La questione evidenzia come la gestione della plastica in Sicilia sia ormai al limite, con la necessità di interventi immediati per garantire la continuità della raccolta e tutelare cittadini, Comuni e imprese.

Non consola nemmeno il fatto che oltre alla Sicilia anche la Sardegna e altre regioni vivono questa stessa situazione.

Alla base del problema, come vi abbiamo raccontato anche in altri nostri articoli,  c’è il fatto che i produttori di imballaggi e altri oggetti in plastica trovano più conveniente comprare la materia prima vergine d’importazione extra-Ue, soprattutto cinese, piuttosto che acquistare quella derivante dalle operazioni di riciclo.