Il mio spazio libero

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Parafrasando il titolo della canzone “ il mio canto libero” del cantautore che reputo il poeta maximo della canzone italiana (per i nati post 1990, Lucio Battisti), penso a questo blog come il mio spazio scevro da condizionamenti linguistici, mediatici, diplomatici. Uno zibaldone di pensieri a ruota libera che non sempre è possibile esternare, non foss’altro perché a pochi interesserebbero. Anche la foto che ho scelto, non è artata. Senza trucco e senza inganno sono io, colta di sorpresa da qualche malevolo che stava appollaiato in attesa di carpire un mio momento di auto raccoglimento sotto il tiepido sole bucolico di casa mia.

Per cui, parlandovi all’orecchio e nella speranza che la voce non si diffonda, devo confidarvi che ho un vizio da cui non riesco a liberarmi: il giornalismo!

Strano, direte voi. Se questo è il mio spazio personale, che c’entra ora il giornalismo che è una professione? Facile la risposta. Per me si tratta solo di una missione. Secondo me ci si nasce, si ha già la predisposizione a fare questo lavoro. Lo si fa a volte anche inconsapevolmente quando, essendo a conoscenza di una informazione importante, la si comincia a divulgare nell’interesse di tutti. Esattamente come sto divulgano piccole informazioni su di me nel mio piccolo “spazio libero”. Ma non preoccupatevi. In futuro non tedierò nessuno raccontando cose che riguardano esclusivamente me. Sarebbe narcisista, egocentrico, banale e poco interessante. Magari, con il vostro aiuto, mi divertirò a raccontare tutto ciò che non potrebbe essere certo un articolo ma che probabilmente susciterebbe qualche secondo di riflessione, o che so, di ilarità o di qualunque altra cosa esuli dalla normale e convenzionale comunicazione di servizio giornalistica. Però…d escriversi è davvero una faticaccia e certamente non corrisponderà a ciò che, invece, vedono gli altri!