Timori per la Geoambiente, Gurrieri: “L’aggiudicazione non è obbligatoria”

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Ancora una ventina di giorni circa poi Vittoria finalmente saprà quale ditta andrà a gestire la raccolta dei rifiuti solidi urbani in città subentrando, fatto storico, all’AMIU in liquidazione. A Palazzo Iacono si attende ancora di ricevere i documenti atti a comprovare il possesso dei requisiti morali della società (così come previsto dall’art.38 del codice dei contratti pubblici) e, nello specifico, le informazioni tipiche e atipiche. A inviarle dovranno essere le Prefetture, le cancellerie dei tribunali, le agenzie delle entrate e le Procure della Repubblica delle aree di appartenenza delle tre ditte facenti parte dell’Associazione Temporanea di Imprese che al momento dell’apertura delle buste hanno presentato l’offerta più interessante. Si tratta della Tech Servizi di Siracusa, della Avvenire di Bari e della Geoambiente di Belpasso. I dubbi, chiaramente, riguardano soprattutto quest’ultima ditta a causa delle note vicende di Pozzallo, con la rescissione del contratto d’appalto da parte di Palazzo La Pira, e le accuse di vicinanza al clan mafioso dei Cursoti.
Interpellato sull’argomento l’assessore al ramo, Piero Gurrieri, assicura che dal Comune hanno tutte le intenzioni di adottare parametri molto rigorosi per la scelta della ditta. “Siamo perfettamente consapevoli della situazione in cui versa la Geoambiente e dei suoi problemi. E’ un momento molto delicato ma posso garantire ai vittoriesi che ci affideremo solo ad imprese serie e moralmente immacolate”. Del resto, lo ricordiamo, il comune di Vittoria ha come punto di riferimento per l’assegnazione dei servizi il protocollo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” che passa al vaglio ogni dato relativo alle imprese interessate ad operare in città (informazioni antimafia, tipiche e atipiche) per avere il quadro chiaro dei soggetti ai quali si affidano gli appalti. Tali informazioni però, è bene precisarlo, non obbligano l’Ente ad affidare o non affidare l’appalto. Quindi, per fare un esempio, se anche l’esito delle informazioni atipiche dovesse essere negativo l’amministrazione comunale sarebbe comunque libera di non aggiudicare l’appalto, pur potendolo fare per legge. “L’anno scorso, non a caso – continua Gurrieri – abbiamo escluso una impresa che aveva delle ottime informazioni tipiche ma che, con le informazioni atipiche, aveva visto rivelati i suoi legami con famiglie mafiose”.  
Ma cosa sono, esattamente, queste informazioni atipiche? Sono, appunto, delle notizie relative al curriculum e alla storia della ditta in questione che finiscono nelle mani del Prefetto nel momento in cui c’è in ballo l’aggiudicazione di una gara. Il Prefetto, a quel punto, interpella le forze dell’ordine del territorio provinciale per chiedere controlli approfonditi a 360° su quella determinata impresa. Una sorta di setaccio dalle maglie molto strette, insomma, dal quale non dovrebbe passare praticamente nulla.
Se tutto dovesse risultare in regola si procederà, ormai a marzo, alla redazione del verbale di gara e alla firma. Dalla determina di aggiudicazione provvisoria, dunque, si passerebbe all’aggiudicazione definitiva e alla stipula del contratto per 12 milioni di euro. In caso contrario potrebbe subentrare la ditta SAP di Agrigento, seconda classificata al momento dell’apertura delle buste. Il passaggio dalla pratica inerente l’ATI bocciata a quella relativa alla nuova impresa richiederebbe un altro mese circa. Nel frattempo il servizio di raccolta dei rifiuti in città continuerebbe ad essere garantito, sebbene con problemi notevoli, dalla municipalizzata.