Strip tease sul lavoro: querela per atti osceni

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C’erano tutti in aula. L’imputato Giorgio Cannizzaro accusato di atti osceni in luogo pubblico e minacce, la parte offesa Maria Concetta Agosta difesa dall’avvocato Valerio Palumbo e la testimone Patrizia Rendo. Tutti e tre modicani e operatori sanitari del 118. I fatti all’attenzione del giudice del tribunale penale Antongiulio Maggiore sarebbero accaduti nell’estate del 2010 a Marina di Modica allorquando il Cannizzaro arrivava sul luogo di lavoro alle 22.30 senza ancora indossare la tenuta da lavoro, per dare il cambio alle due colleghe Agosta e Rendo che alle 23.00 smontavano dal loro turno. Stante l’accusa della Agosta, trattandosi di un unico stanzone, l’uomo, senza tante remore, si sarebbe cambiato d’abiti davanti a lei mentre la collega preferiva, nonostante non avesse ancora completato l’orario di lavoro, uscire prima dalla sede lavorativa per non assistere allo spettacolo di streep tease. Fra i due colleghi rimasti dentro, a causa anche di vecchie ruggini, nacque una accesa discussione terminata con una serie di minacce che il Cannizzaro avrebbe profferito all’Agosta. Quest’ultima e la collega, sull’accaduto redissero una dettagliata relazione che presentarono ai propri superiori. L’Agosta, inoltre, querelò il collega. In aula l’imputato, come da copione, ha negato ogni addebito accusando piuttosto la Agosta di non aver voluto allontanarsi dal luogo di lavoro per permettergli, invece, di cambiarsi in totale libertà; mentre la Rendo ha ritrattato quanto asserito e sottoscritto nella relazione presentata ai superiori e nella quale entrambe le donne lamentavano il comportamento del Cannizzaro. Il processo è stato rinviato per la discussione.