Rapina alla Bapr modicana: i ladri sono affiliati ai clan mafiosi

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Sono stati arrestati, ognuno nelle loro abitazioni catanesi, tre dei cinque ladri professionisti, responsabili della rapina perpetrata a Modica lo scorso 30 gennaio ai danni della Banca Agricola Popolare di Ragusa.

Tutti i dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina in Procura alla presenza del Dirigente del Commissariato di Modica Maria Antonietta Malandrino, dal Dirigente della Squadra Mobile Francesco Marino, dal procuratore Francesco Puleio e del Questore Giuseppe Gammino.

 

Gli arrestati sono Alfio D’Arrigo 48 anni, Mario Di Bella 44 anni e Davide Salvatore Licciardello di 36 anni, tutti pluripregiudicati. Sono accusati di rapina aggravata, porto e detenzione illegale di armi, ricettazione, sequestro di persona e violazione di domicilio continuati ed aggravati in concorso.

 

Che si trattasse di ladri professionisti lo si era capito subito, del resto, dalla tecnica e dalla professionalità dimostrate in occasione del colpo che fruttò 100 mila euro in contanti e 200 mila euro in assegni.

I ladri avevano fatto ingresso nell’istituto attraverso la tecnica del buco praticato in un appartamento attiguo disabitato da tempo. Con estrema freddezza avevano poi tenuto sotto sequestro ben 15 persone per circa un’ora.

 

Ma le indagini svolte dal personale della Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato di Modica, coordinate dalla Procura della Repubblica di Modica sono state altrettanto professionali.

Sono state controllate centinaia di utenze cellulari e di altrettanti tabulati delle celle d’aggancio in quella zona della città, sono state visionate ore di riprese delle telecamere di sicurezza e raccolte decine di testimonianze.

È stato fondamentale risalire alle utenze telefoniche, sebbene utilizzate dai malviventi in modo “specifico” per mettere a segno questo colpo: loro hanno infatti commesso l’errore di usare, per alcune comunicazioni, anche i cellulari personali.

Ma altrettanto fondamentale è stata la collaborazione dei cittadini, che ha consentito di realizzare una forma di “sicurezza partecipata”, come ha sottolineato in modo particolare la dirigente del commissariato di Modica Mariantonietta Malandrino.

 

Si tratta, peraltro, di un raro caso di ingresso nel nostro territorio di criminalità organizzata. I professionisti arrestati risultano tutti affiliati a clan mafiosi catanesi, tant’è che Davide Salvatore Licciardello era stato arrestato pochi giorni dopo la rapina ma per un altro reato: era accusato di estorsione, insieme ad altri affiliati al clan Santapaola. D’Arrigo pare fosse legato ai Cursoti milanesi.

E il gruppo aveva in mano un vero e proprio “calendario” dei colpi da mettere a segno.

 

Le indagini continueranno per individuare gli altri due responsabili della rapina ed eventuali basisti reperiti in città, soprattutto per fare ingresso nell’appartamento disabitato adiacente all’istituto bancario, l’unico nel palazzo sprovvisto di antifurto.