“Invasioni digitali” a Ragusa

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Invasioni Digitali è una rete di eventi nazionali rivolti alla diffusione e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale italiano attraverso l’utilizzo d’internet e dei social media.

Il progetto ideato da Fabrizio Todisco in collaborazione con la Rete di travel blogger italiani di #iofacciorete, Officina turistica, Instagramers italia e l’Associazione nazionale piccoli musei.

 

L’iniziativa prevede l’organizzazione di diversi mini-eventi (invasioni) presso musei e luoghi d’arte italiani e si rivolge a blogger, instagramer, appasionati di fotografia e a qualsiasi persona attiva sui social media. L’obiettivo è di diffondere la cultura dell’utilizzo d’internet e dei social media per la promozione e diffusione del nostro patrimonio culturale. 

 

Anche Ragusa avrà la propria invasione sabato 20 Aprile dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso il Museo Archeologico Ibleo sito in Via Natalelli, organizzata dai blogger ragusani Alex Massari conosciuto sul web con il nome di Toshi ed Erika Rotella insieme alla collaborazione dell’ufficio del turismo di Ragusa e della Sovraintendenza. L’evento si colloca all’interno del progetto didattico museale “Per Fare un Museo”, a cura degli alunni delle classi IV e V sez. E del Liceo Classico, Scientifico e Linguistico dell’Istituto Curcio di Ispica che avranno il ruolo di guidare i visitatori e partecipanti alla scoperta della storia del territorio della provincia di Ragusa, dal neolitico fino all’arte greca arcaica.

 

L’invasione è gratuita e tutti i partecipanti potranno realizzare i loro contenuti utilizzando il tag #invasionidigitali e #invadiamoragusa e condividendoli su Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Youtube, attraverso smartphone, tablet, video e fotocamere per raccontare la propria esperienza sui social media.

 

L’iniziativa nasce con lo scopo di diffondere le potenzialità del patrimonio artistico del primo paese al mondo per turismo e cultura (cfr. Country Brand Index), che conta oltre 6000 musei e siti culturali, la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità, si legge sul manifesto firmata da circa 400 persone, occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna. Mentre in Italia permane una tendenza a una gestione conservatrice della cultura, in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici.

 

L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e d’interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende a incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo dell’utenza, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi d’interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale.