Operazione “Mare nostrum”, la segnalazione partì dai marinai

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I dettagli della maxi operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza e conclusa con il sequestro di quasi 1000 kg di hashish sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa presso la procura di Modica. Il procuratore Francesco Puleio, che ha coordinato le indagini, il comandante provinciale Fallica ed i responsabili degli altri reparti coinvolti nell’operazione hanno spiegato le modalità di avvicinamento alla nave battente bandiera turca. Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile le unità navali e terrestri delle fiamme gialle hanno deciso di far scattare l’operazione. Decisiva l’autorizzazione arrivata da Ankara in tempo record per salire a bordo della nave turca. A 90 miglia dalla costa italiana, circa 200 km, navi ed elicotteri hanno affiancato il battello turco mentre alcuni componenti dell’equipaggio cercavano di disfarsi di parte del carico gettando a mare sacchi di juta. Smaltire una tonnellata di droga non è però impresa semplice da compiere soprattutto  se in breve tempo e con la Finanza che ti guarda da vicino pronta a salire a bordo. I marinai hanno così desistito dopo gli spari intimidatori dei finanzieri. Nella stiva della nave sono stati trovati 855 kg di hashish divisi in 908 panetti che una volta immessi sul mercato avrebbero fruttato la ragguardevole somma di 8 milioni di euro. Cinque marinai turchi e uno egiziano sono subito stati arrestati ed associati alla casa circondariale di Modica. Erano partiti dal Marocco, dove era stato confezionato lo stupefacente somigliante in tutto e per tutto alle barrette di cioccolato, con direzione Libia. Dallo stato maghrebino la droga sarebbe poi ripartita alla volta dell’Italia per essere immessa sul mercato al dettaglio italiano ed europeo. “Volevo ringraziare tutte le forze coinvolte in questa operazione che farà sicuramente scuola – sottolinea il colonnello della GdF Francesco Fallica – a partire dalla Procura che ha capito subito la valenza e la portata dell’operazione e nonostante era sabato con tutti gli uffici chiusi, tutti si sono adoperati per la buona riuscita”.
Determinante per la buona riuscita dell’operazione Mare Nostrum è stata una telefonata fatta da quattro giovanissimi marinai egiziani che sulla nave corriere effettuavano il loro tirocinio della scuola navale. Una volta compreso il contenuto illegale della stiva, i quattro hanno chiamato la capitaneria di porto di Pantelleria segnalando il tutto. Lo loro posizione, anche alla luce della collaborazione, è stata notevolmente alleggerita tant’è che si trovano già liberi nel loro paese d’origine.