Apre l’aeroporto, ma ancora non si vola

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E’ stato il Sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, a tagliare, questa mattina, il nastro inaugurale dell’aeroporto degli iblei  “Vincenzo Magliocco”. Al suo fianco il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo, e il vescovo della Diocesi di Ragusa, Mons. Paolo Urso. A salutare, con un caloroso applauso, l’inaugurazione dell’aerostazione c’erano i deputati, le autorità civili e militari del comprensorio, i rappresentanti di associazioni e movimenti, gli studenti accompagnati dagli insegnanti e migliaia di semplici cittadini. Elegante, confortevole e completa in tutto, anche nell’organico, alla struttura mancano solo i negozi all’interno e gli aerei sulla pista, lunga quasi 2500 metri.

 “Una giornata di festa” l’ha definita Alfano “attesa, desiderata, sofferta e finalmente arrivata. Abbiamo lottato anche contro chi voleva farci rimandare questa apertura – ha proseguito – perché un ulteriore rinvio poteva voler dire la perdita degli aerei durante la stagione estiva e questo territorio non merita di essere ancora maltrattato. Da oggi, invece, prende il via l’operazione “Aeroporto 2.0” che ci porterà in poco tempo alla firma di un paio di contratti e potremo avere, entro 60 giorni, i primi aerei. Un passaggio questo che non sarebbe stato possibile espletare senza la cerimonia odierna che sancisce la piena operatività dello scalo”.

Il presidente Soaco, Rosario Dibennardo, ha aggiunto che le compagnie stanno testando l’aeroporto e che la società ha già in mano i preliminari dei contratti. “Li stiamo studiando e vagliando ma sappiamo che sono disponibili a firmare e da quando c’è il decreto le trattative stanno procedendo più speditamente. Ci sono, comunque, già diversi voli charter in programma a giugno e numerose richieste di atterraggi”. In merito alle compagnie che voleranno su Comiso, inoltre, Dibennardo ha lasciato intendere che tra queste potrebbe esserci anche Alitalia.

Un po’ meno confortanti sono state, invece, le dichiarazioni rese dal Presidente della Sac, Enzo Taverniti, secondo il quale in realtà i primi aerei da e per Comiso non si vedranno prima di agosto, mese in cui è previsto il primo volo nazionale. A settembre, poi, lo scalo sarà in funzione al 100%. “Per salvare la stagione estiva i contratti dovevano essere chiusi nel gennaio scorso” ha dichiarato. “Purtroppo devo confermare che anche oggi è stata solo una passerella ma la cerimonia era comunque doverosa essendoci la certificazione. Davanti, è innegabile, ci sono quasi tre mesi di vuoto”. Riguardo agli ostacoli che la SAC avrebbe messo in atto negli anni per evitare l’apertura del Magliocco, che potrebbe fare concorrenza a Fontanarossa, Taverniti è stato chiaro. “E’ tutto falso e lo dimostra il fatto che noi, per fare aprire Comiso, abbiamo impegnato molte figure nostre. Ciò vuol dire che crediamo nel sistema aeroportuale che viaggia sull’asse Catania-Comiso. Solo se si parla di sistema questo scalo potrà funzionare e garantirsi gli utili per la sopravvivenza. Cercheremo, quindi, di fare in modo che i voli da e per Catania siano diversi da quelli da e per Comiso ma comunque complementari”.

Infine, com’era prevedibile, non sono mancate le proteste. A metterle in atto i precari del comune di Comiso e i lavoratori dei villaggi turistici della costa ragusana, attualmente sotto sequestro per le presunte irregolarità nella gestione e smaltimento di rifiuti e reflui. A decine, di buon mattino, si sono posizionati davanti al Magliocco con i cartelloni e le bandiere dei sindacati per chiedere lavoro e giustizia.