Giovanni Cosentini ha illustrato i punti cardine del suo progetto politico

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“La politica intesa come impegno per la propria città e soprattutto come ascolto delle istanze della società”. Questa la considerazione con la quale Elisa Marino, candidata per il consiglio comunale nella lista Ragusa Domani, ha aperto ieri sera il partecipato incontro a sostegno del progetto politico rappresentato da Giovanni Cosentini. Presenti anche il candidato, nella stessa lista, Salvuccio Gulino ed il coordinatore Vincenzo Castilletti. “Siamo alle ultime battute di questa campagna elettorale – ha affermato il candidato sindaco – che domenica e lunedì prossimi chiamerà i cittadini a scegliere la propria amministrazione. Stiamo vivendo una esperienza davvero formativa, a contatto quotidianamente con la gente. Ci poniamo in continuità con l’amministrazione Dipasquale e con ciò che negli anni abbiamo fatto per Ragusa. Il risultato è sotto l’occhio di tutti ma – sottolinea – occorre ricordare quale città avevamo ereditato. Un Comune investito da una bufera politica interna alla maggioranza ed il conseguente commissariamento. Il primo, fondamentale passo compiuto da Nello Dipasquale è stato quello di ricucire il rapporto con i ragusani, di riaprire le porte di Palazzo dell’Aquila alla città. Da questa sinergia l’azione amministrativa è potuta partire e fare così tanto. Ma il nostro progetto politico non si è fermato – continua – poiché abbiamo vissuto sulle nostre spalle l’isolamento istituzionale che da anni subiva l’intero territorio ibleo. Ci siamo spinti oltre. Abbiamo compiuto scelte politicamente difficili ma i fatti ci dimostrano che abbiamo avuto ragione. Nello Dipasquale è adesso all’Ars, pronto a sostenere la città e la futura amministrazione. Con la vicinanza del Governo regionale potremo fare molto e meglio. Per questi motivi ci presentiamo agli elettori – conclude – con una coalizione ampia che è riuscita ad attrarre, grazie ad un progetto politico serio, non solo le liste civiche Territorio, Ragusa Domani, ma anche la lista del presidente Crocetta, l’Udc ed il Partito Democratico”.