I dipendenti comunali protestano in Prefettura

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Pesanti le accuse fatte da una delegazione di dipendenti comunali, giovedì mattina a Ragusa presso la Prefettura, nel corso di un sit in di protesta contro l’intero apparato politico del Comune di Ispica.

Una gestione dell’Ente poco trasparente che accomuna maggioranza ed opposizione e totale assenza di relazioni sindacali, questa la sintesi delle denunce fatte dai rappresentanti di CGIL e CISL, rispettivamente i segretari generali per la funzione pubblica Aldo Mattisi e Gianfranco Marino.

Sono circa 250 i dipendenti che da aprile, a causa del grave dissesto finanziario dell’ente, non percepiscono regolarmente lo stipendio né il salario accessorio.

“I soldi ci sono – denuncia una delle dipendenti – ma vengono utilizzati per pagare altre cose piuttosto che garantire lo stipendio a noi. Viviamo una situazione di totale emergenza poiché molti hanno una famiglia monoreddito o con entrambi i coniugi dipendenti del comune”.

“Siamo indietro di tre mensilità – spiega Mattisi – mentre il pagamento del salario accessorio è fermo al 2009. Nonostante sia stato ripetutamente richiesto un incontro con il sindaco Piero Rustico, prima in vacanza, poi troppo impegnato, non sono arrivate ancora risposte concrete. Abbiamo avuto modo di confrontarci brevemente lo scorso 8 luglio, giorno in cui ci aveva rassicurato un tempestivo intervento, ma da allora i dipendenti ed i loro rappresentanti aspettano. Per cui oggi chiederemo in Prefettura al capo di gabinetto di intervenire affinché si faccia chiarezza sui flussi di cassa, sull’ammontare dell’aliquota Imu riscossa e sull’imminente piano di spese dell’amministrazione. Questa è una situazione gravissima della quale riteniamo responsabile il primo cittadino – conclude Mattisi – del quale chiederemo con forza le dimissioni”.

“Crediamo che sia la maggioranza che l’opposizione abbiano dimostrato totale inaffidabilità – aggiunge Marino – poiché a causa dei loro screzi politici non si è riuscito a salvare l’ente dal dissesto. Di questo l’intero organo consiliare dovrà rispondere ai cittadini”.