Arrestato un giovane che maltrattava la convivente

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L’avrebbe aggredita, cingendola con forza per il collo. Ad esercitare tale atto di violenza, nei confronti della propria convivente, sarebbe stato un 27enne vittoriese, arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia, ed ammesso ai domiciliari. Teatro di questo reiterato gesto di violenza domestica sarebbe stato un bar a Scoglitti, gestito dall’uomo. Ad avvertire i militari di quanto si stava consumando all’interno del locale, è stata una amica della vittima. I carabinieri hanno trovato la donna in lacrime e l’hanno accompagnata in caserma per ricostruire i fatti, scoprendo che l’episodio di ieri era soltanto l’ultimo in ordine di tempo di una convivenza violenta e vessatoria. L’arrestato era stato denunciato dalla convivente, lo scorso giugno, per una serie di episodi di maltrattamenti. Infatti, dall’inizio dell’anno, ovvero da quando i due si frequentano assiduamente, la donna è stata vittima di diverse violenze da parte del compagno, finanche di minacce di morte. Un esempio su tutti era accaduto a maggio, quando lui le avrebbe scagliato sul volto un pentolino bollente contenente della pastina che le aveva causato delle ustioni, tutt’oggi visibili, sul volto. In un’altra circostanza sarebbe stata aggredita con pugni e schiaffi in faccia, aggressione a seguito della quale la vittima si era decisa a sporgere denuncia, anche se successivamente, sperando in un pentimento del compagno,  aveva deciso di tentare la strada della conciliazione tornando a vivere con lui.  Invece le umiliazioni, le violenze e le minacce erano proseguite, fino a ieri, quando è scattato l’arresto per maltrattamenti in famiglia. Si tratta del primo arresto per maltrattamenti contro familiari o conviventi effettuato dopo il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 agosto per la “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”. E’ stato anche accertato che la donna era impiegata in nero nel bar gestito dal compagno, senza retribuzione; addirittura la stessa aveva messo a disposizione il proprio bancomat senza che le fosse stato più restituito. A seguito della sua condotta, al 27enne è stata ritirata una pistola “Beretta” legalmente posseduta,  ed anche una pistola giocattolo, priva di tappo rosso, e 200 grammi di piombini,  trovati a seguito della perquisizione domiciliare per verificare l’eventuale possesso di altre armi. La vittima è stata trasferita in un Centro Antiviolenza sulle Donne, per farle recuperare la tranquillità e la dignità dovute.