Pd, alla direzione provinciale arriva la “pratica” del terzo circolo

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La richiesta è stata inoltrata in via ufficiale al segretario provinciale. Il terzo circolo chiede di essere riconosciuto, come prevede lo statuto, dalla direzione provinciale del Partito democratico. Un gruppo che fa riferimento ai due consiglieri comunali del Pd, Mario D’Asta e Giorgio Massari, e ad altri esponenti del partito. Si chiamerà circolo “Rinascita democratica”. Salvatore Zago, segretario provinciale, non può rimandare l’inserimento del punto, anche perchè c’è anche il secondo circolo che da prima delle amministrative del capoluogo chiede il riconoscimento. ll terzo circolo ha già diversi simpatizzanti, aspetta il via libera per potere iniziare i tesseramenti, ma sta già lavorando sui contenuti e proposte. Avrà presto anche una sede. Lucida la riflessione di Mario D’Asta, renziano della prima ora, che in consiglio comunale, nonostante sia alla prima esperienza, sta lavorando in maniera assidua a fianco del più esperto collega Giorgio Massari. “Questo Pd di Ragusa – spiega D’Asta – o cambia o non esce dal coma in cui è entrato. Ci vuole una terapia d’urto. Serve rimettere al centro i problemi di Ragusa e non organizzarci per  vincere il congresso delle tessere per perdere sistematicamente le elezioni vere. Si abbandoni la tattica dentro il Pd e si costruisca la strategia per ripensare da una parte ad una Ragusa da ricostruire, dall’altro ad un vero centro-sinistra capace di vincere, che sia capace di parlare alla città e non a sè stesso risultando per nulla attraente. Per fare questo ci vuole un Pd capace di comunicare, di elaborare idee per la nostra città; utilizziamo il congresso per confrontarci sulle idee per affrontare le emergenze e per programmare la Ragusa del futuro. Il circolo nuovo aggiunge D’Asta – si porrà pertanto come sfida il tema del futuro della nostra città, con strumenti nuovi ed innovativi; serve allargare gli orizzonti, allargare la base, avere una visione più ampia di quella avuta fino ad ora. Non serve rinchiuderci in noi stessi, serve piuttosto intercettare la necessità di cambiamento che esige la società, è necessario liberare nuove energie. Bisogna coniugare innovazione e rinnovamento, competenza e freschezza, svecchiamento nella mentalità e saggezza. Quindi non un nuovo circolo, ma un circolo nuovo nei metodi, radicalmente nuovo nell’affrontare i problemi e ricercarne le soluzioni. Serve stare al passo con i tempi. A fine settembre la nostra prima uscita pubblica”.

[Fonte: Giornale di Sicilia]