Anche in Provincia di Ragusa rinasce Forza Italia

38

Tempo di cambiamenti in casa PDL. Il ritorno a Forza Italia annunciato dal Presidente Berlusconi sta chiaramente mettendo in moto una serie di meccanismi che già nell’immediato futuro potrebbero portare a grandi e interessanti novità nel centrodestra. In provincia di Ragusa il partito riparte dai risultati non lusinghieri delle ultime amministrative e dalla consapevolezza dei propri errori. Il Deputato Nazionale Nino Minardo da tempo ripete “apriamo alle nuove generazioni”, facendo suo un bisogno avvertito da nord a sud, e noi lo abbiamo incontrato per iniziare a capire quali scenari si delineano…

 

Dal PDL a Forza Italia. Quale sarà il punto di partenza per la riorganizzazione e quali le difficoltà che si potrebbero incontrare?

Il punto di partenza sarà il lavoro che faremo per concretizzare la voglia di rinnovamento attesa dalle migliaia di elettori e da tutti quei cittadini che credono fortemente, com’è nello spirito di Forza Italia, ad un’area politica di centrodestra moderata e liberale. A livello locale è anche l’occasione per ripartire dagli sbagli fatti nel recente passato ed avviare la fase inclusiva, della quale da diversi mesi si avverte l’esigenza, nei confronti di chi vuole spendersi, lavorando anche per il recupero delle energie perse che possono dare un contributo tangibile agli obiettivi del nuovo partito; Forza Italia sarà anche aperta a nuova gente e soprattutto alle giovani generazioni. E’ questo un compito senz’altro non semplice, dovuto al momento che stiamo vivendo dove i cittadini sono disaffezionati alla politica, quindi le difficoltà maggiori potrebbero scaturire da questi fattori ma sono convinto che abbiamo avviato un percorso che riuscirà a coinvolgere.

 

Contestualmente c’è da recuperare il gap che le ultime elezioni amministrative hanno sancito in provincia di Ragusa. Il PDL non ha un sindaco che lo rappresenti, in che modo Forza Italia potrebbe segnare una inversione di tendenza?

Vorrei rammentare che il PDL è stato primo partito a Modica e ha avuto un ottimo risultato a Comiso. Detto questo, il risultato alle scorse elezioni amministrative in tutta Italia e anche in provincia di Ragusa è davvero troppo poco come punto di partenza del nuovo-vecchio partito ed è per questo, come ho detto prima, che è necessario organizzarsi opportunamente e coinvolgere coloro che hanno voglia di scommettersi per la loro terra, partendo ad esempio dalla città di Ragusa dove dalle scorse amministrative ci è arrivato un ben chiaro campanello d’allarme; diciamo che erano state messe in campo strategie sbagliatissime che purtroppo ci hanno fatto pagare pegno.

 

In diversi comuni, inoltre, non ci sono segretari locali ma coordinatori (dunque nominati e non votati). Prima di parlare di Forza Italia non sarebbe opportuno rivedere gli organi direttivi e tastare il polso del territorio?

Forza Italia è già rinata e da questo si deve ripartire; non si conoscono ancora le regole organizzative del nuovo partito ma è ovvio che si seguiranno le linee programmatiche dettate dall’area nazionale quando si penserà alla struttura dirigenziale a livello provinciale e cittadino. Ci sono stati mesi di standby voluti e necessari per favorire un ricambio ormai imprescindibile anche perché la rinascita di Forza Italia era già nelle previsioni del Presidente Berlusconi.

 

Questa nuova Forza Italia annunciata da Berlusconi cosa dovrebbe avere in più del PDL? In cosa si dovrebbe differire secondo lei? In molti, tra l’altro, rimproverano al partito il fatto di essersi un po’ allontanato dai problemi reali della gente per seguire solo le vicende e i diktat del Cavaliere…

Il PDL è nato in un momento storico – politico particolare in cui si avvertiva l’esigenza di avere una grande casa dove accogliere diverse anime ma col tempo ha fatto emergere contrapposizioni interne anche forti. Per questo il PDL è stato ripensato attraverso un ritorno allo spirito di Forza Italia, un partito più leggero, moderno, innovativo, che sia vero rinnovamento. Questa è la dimostrazione che storie troppo diverse tra loro non possono convivere perché hanno una concezione diversa dell’azione politica e soprattutto si rivolgono ad elettorati diversi che possono e devono essere ottimi alleati.  

 

Prima dell’avvento del PDL c’erano Forza Italia e AN. Nel Popolo delle Libertà siete poi confluiti entrambi. Adesso in che modo si può tornare anime singole?

Penso che ognuno debba fare le scelte che ritiene più giuste. Forza Italia sarà un partito aperto, moderato e liberale e chi non si rivede in questo è logico che debba seguire il percorso che ritiene più opportuno.

 

Qual è la posizione del PDL regionale siciliano rispetto alla rinascita di Forza Italia? Tra l’altro ciò potrebbe avvenire in un momento in cui il governo nazionale è a rischio per la probabile decadenza di Berlusconi…

E’ senz’altro una posizione positiva ed entusiastica; la voglia di cambiamento proveniva da più parti e questa è la migliore occasione, dato il particolare momento di incertezze,  per sposare un progetto che può solo giovare alla politica in generale e alla nostra sempre determinata e responsabile attività di governo.