Cadavere a Santa Croce, ci sono diverse ipotesi sulle cause della morte

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Sarà eseguita i primi giorni della prossima settimana l’autopsia sul cadavere trovato ieri pomeriggio, in una stradina sterrata vicino lo stadio di Santa Croce. Stamani il pubblico ministero ha conferito l’incarico al medico legale. L’esame autoptico risulta fondamentale per risalire all’identità della vittima prelevando le impronte digitali, per verificare se per caso sia schedato nei data base delle forze dell’ordine, ed anche per individuare le cause del decesso, su cui al momento non si hanno certezze, ma sole ipotesi investigative. Intanto i carabinieri della compagnia di Ragusa hanno già acquisito gli abiti della vittima su cui sono in corso analisi. Tra i capi, anche un maglione con su ricamato un evidente stemma logato, che potrebbe essere un elemento utile per contribuire a risalire all’identità, che al momento rimane sconosciuta. Da verificare anche la nazionalità, non escludendo alcuna ipotesi. Il cadavere è stato tra l’altro trovato adagiato su una base rocciosa, su sassi squadrati, che potrebbero esser caduti da un muretto di cinta poco distante. Da verificare infatti se per caso la vittima sia prima salita su questo muretto che poi avrebbe ceduto, sotto il peso, e l’uomo sarebbe potuto cadere all’indietro battendo il capo. Ma è una delle tante ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando. Inoltre è insolito il ritrovamento, poco distante dal cadavere, di un casco di protezione. I militari hanno setacciato la zona per controllare se poco distante vi fosse uno scooter, che giustificherebbe la presenza del casco. Ma nulla di tutto ciò. Anche in questo caso, si potrebbe ipotizzare che la vittima sia giunta in quel posto, probabilmente in compagnia, ma poi sia stato lasciato solo, ma non vi è alcuna certezza. Il casco è stato inviato al laboratorio per verificare la presenza, all’interno, di qualche capello o traccia da cui risalire al dna, che poi dovrà esser comparato con quello estratto nel corso dell’autopsia, per capire se il casco appartenga alla vittima. La macabra scoperta è stata compiuta nel primo pomeriggio di ieri da un giardiniere che stava ultimando un lavoro in un abitazione poco vicina. Da qualche giorno l’odore nauseando che aleggiava in zona, ha indotto il giardiniere a verificare da dove provenisse, immaginando ci potesse essere la carcassa di un animale. Ma così non è stato. La zona è stata interamente transennata dai carabinieri che anche stamani hanno proceduto a ulteriori sopralluoghi per rilevare qualche elemento utile al proseguo dell’attività.