Implicato in un furto e in una rapina, ragusano finisce in manette

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I militari della stazione carabinieri di Ragusa Ibla hanno arrestato un sorvegliato speciale residente a Ibla poiché fortemente sospettato di furto e tentato furto, nonché per essersi interposto per vendere due collane provento di rapina.

L’arrestato è Davide Di Martino, trentacinquenne sorvegliato speciale nato a Siracusa ma residente a Ibla. Il soggetto è noto alle diverse forze di polizia poiché dai primi anni novanta è rimasto coinvolto in innumerevoli reati, specie contro il patrimonio. Prelevato di buon ora presso la sua abitazione e sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici, è stato dichiarato in arresto e sottoposto ai domiciliari a disposizione del giudice.

L’arresto è stato possibile in custodia cautelare, provvedimento emesso dal GIP di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica, dopo che i carabinieri di Ibla lo avevano denunciato tre volte negli ultimi mesi per tre distinti fatti reato, proponendone la custodia cautelare.

Il fatti contestati al Di Martino sono tre, dalla fine di giugno alla metà di settembre di quest’anno. Il primo, a fine giugno, riguarda due collane d’oro che il trentacinquenne ha venduto al titolare di un compro oro del Capoluogo. Collane sequestrate dai CC di Ibla meno di ventiquattr’ore dopo che erano state consegnate. I militari infatti erano impegnati in un controllo “a tappeto” di tutti i “compro oro” iblei a seguito di alcune rapine perpetrate in provincia. E proprio le due collane sottoposte a sequestro erano il provento di una rapina perpetrata in una privata abitazione in danno di un’anziana signora che gabbata con un pretesto era stata derubata e addirittura – prima di darsi alla fuga – i due rapinatori le avevano strappato dal collo la catena d’oro che indossava. Il grave fatto della ricettazione di oro provento di rapina aveva già a luglio spinto i militari di via Don Minzoni a proporre al P.M. idonea misura cautelare personale.

Solo una manciata di giorni più tardi il nostro sorvegliato speciale tentava di rubare del rame presso un’abitazione sita nelle vie centrali di Ragusa Ibla, salvo poi desistere ma solo perché i proprietari di casa si sono svegliati per il rumore prodotto dal ladro e lo hanno messo in fuga. Purtroppo l’elevato valore del metallo, che ha spinto molti a ribattezzarlo l’oro rosso, nonché il fatto che fonda a basse temperature e quindi sia agilmente trasformabile e quindi reso irrintracciabile, fa si che esso sia una ghiotta preda per ladri e ladruncoli, convinti di arricchirsi facilmente.

Il terzo fatto è più recente, di metà settembre, il Di Martino, con diversi complici ha organizzato un furto presso una rivendita di tabacchi e valori bollati. Mentre una sua complice ed egli stesso distraevano la titolare dell’esercizio commerciale, una terza persona, minorenne, infilava la mano sotto il vetro del bancone e arraffava un blocchetto di “gratta e vinci” del valore di svariate centinaia di euro. I tre non si rendevano conto che il teatrino zingaresco era stato immortalato da una telecamera a circuito chiuso che permetteva ai militari della Stazione di Ibla di identificare agevolmente tutti e tre, loro vecchie conoscenze. I tre sono stati indagati per tentato furto aggravato in concorso e, mentre la minore è di competenza del Tribunale di Catania, i due maggiorenni sono finiti all’attenzione della Procura della Repubblica di Ragusa che già aveva iniziato a lavorare sugli altri due casi. Messo insieme il tris di delitti, il sostituto procuratore dott.ssa Monica Monego ha richiesto al Giudice per le indagini preliminari di emettere un ordine di custodia cautelare. Il G.I.P. dott. Andrea Reale – valutati tutti i fatti nel loro complesso – provvedeva subito ad emettere una misura cautelare degli arresti domiciliari e trasmetterla per l’esecuzione ai Carabinieri di Ibla.

Così ora il Di Martino è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari, così magari, stando chiuso in casa, eviterà di gironzolare per le vie di Ragusa a delinquere in barba alla misura di prevenzione cui era sottoposto, attualmente sospesa finché perdureranno gli arresti domiciliari.