Le luminarie a Carnevale… anche no!

10

Quando il troppo storpia. E’ cosìche potremmo etichettare l’ennesima trovata  della giunta Abbate a Modica o forse, è  il caso di dire, del Sindaco Abbate a Modica, perché a giudicare dalla operatività politica e amministrativa degli assessori, che si approssima allo zero, la giunta è praticamente esistente solo da un punto di vista formale. Passino le modeste manifestazioni di quartiere finanziate dal Comune, passi l’edizione zero di chocobarocco, chocomodica, chocoeurochocolate o chocochissachè, passino le appariscenti e costose luminarie natalizie con annesso capodanno in piazza e passino anche tutte le altre somme disperse in mille rivoli di inutili contributi  ma questa ultima trovata del Carnevale è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Le luminarie anche a Carnevale, no! Non possono esser giustificate neppure se regalate da qualche magnate americano.  Non possiamo accettare che un sindaco, in preda ad una arrogante e solipsistica gestione della cosa pubblica, arrivi a tanto, in dispregio delle più elementari regole di contabilità pubblica ma soprattutto di buon senso. E’ inaccettabile che si continuino a sperperare soldi pubblici in iniziative che non portano alcun beneficio alla città se non quella di offrire ai modicani per una o al massimo due sere l’occasione di passeggiare in corso Umberto senza tagliarsi le vene. Ne vale la pena?  Il rischio che corriamo in cambio di tutto ciò è quello di  riavvicinare a grandi passi quel terribile spettro che è il dissesto! Oggi, con questa trovata, anche i  più superficiali osservatori delle dinamiche cittadine stanno iniziando a preoccuparsi seriamente sulla logicità di certe scelte.

Lo scorso fine settimana, volendo trascorrere una serata in compagnia di alcuni miei colleghi, avevo telefonato ad alcune pizzerie  della città per prenotare il tavolo al fine di evitare lunghe attese. Con mia grande sorpresa ho avuto modo di appurare che ovunque si registrava il tutto esaurito. Incredulo ho postato un commento su facebook, che altro scopo non aveva se non quello di sottolineare come ci si lamenti della situazione di crisi che viviamo ormai da anni salvo poi non rinunciare alla pizza del sabato sera. Il post, come era ovvio, ha suscitato parecchie contrastanti opinioni. Il giorno dopo ho persino ricevuto la telefonata di un prelato. Mi ha invitato a raggiungerlo nella sua parrocchia, in pieno centro storico.  Immaginavo il motivo. La realtà è stata più dura e grave. Oltre sessanta il numero delle famiglie di questa parrocchia, un tempo etichettate come medio borghesi, che, mi è stato detto, oggi hanno gravi difficoltà di sopravvivenza. Difficoltà non più a raggiungere la fine del mese ma a poter acquistare persino beni di prima necessità. Solo il lavoro silente ma determinato che le parrocchie e la grandiosa rete di solidarietà invisibile riescono a mettere su, permette a queste famiglie di mantenere ancora intatta la loro grande dignità e di sopravvivere.  E’ stato per me un duro colpo conoscere da vicino queste sofferenze reali, che mi è stato confermato essere purtroppo soltanto la punta di un iceberg.

Mi chiedo allora come possa un Sindaco, un primo cittadino, che meglio di chiunque altro, per definizione e per ruolo, dovrebbe conoscere la propria gente, la propria città, ed incarnarne i reali bisogni, trovare la forza d’animo per investire anche un  solo euro in tali effimere esternazioni,  considerata la situazione di drammaticità  che si registra anche nella nostra bella Modica? Mi chiedo cosa dica e a che cosa pensi quando si votano questi provvedimenti in giunta, l’assessore ai servizi sociali? Possibile che non abbia un sussulto? Questi soldi andrebbero tutti, e dico tutti, sino all’ultimo centesimo, spesi per finanziare le nobili attività dei servizi sociali comunali. E non sperperati in tal malo modo. Si controbatterà che tutto ciò rappresenta un investimento per la città. Falso, nulla di più falso potrebbe essere addotto come scusante. Investimento è per definizione in economia l’attività finanziaria di un soggetto economico detto investitore (in questo caso il comune di Modica) atta all’incremento di beni  capitali e l’acquisizione o creazione di nuove risorse (in questo caso attrazione in città di turisti o di visitatori)  da usare nel processo produttivo (in questo caso in un aumento delle attività recettive e produttive) al fine ultimo di ottenere un maggior profitto futuro (in questo caso un maggiore liquidità per le attività produttive) o incrementare la propria soddisfazione personale (in questo caso un elevazione di immagine per la città di Modica). Voi pensate che le luminarie sparse a Carnevale per il centro storico possano servire a tutto questo? Pensate che tutto ciò che il Sindaco Abbate ha sinora fatto in città sia servito a tutto ciò? Io credo di no e sfido qualsiasi persona di buonsenso a dimostrare il contrario. Consiglieri comunali, forze politiche, parlamentari tutti, ma dove cavolo siete finiti? Volete ancora per molto lasciar fare a questo Sindaco che sta conducendo se stesso verso Palermo, ma la città verso il baratro? A parte rare eccezioni come i consiglieri, Castello, Cavallino, D’antona e Rizza, che, onore al merito, mostrano, attraverso la loro attività consiliare,  tutta la loro preoccupazione per un tale stato di cose, tutti gli altri dove stanno? Che ben vengano soggetti come il consigliere Polino, il quale nei giorni scorsi, in preda ad un forte scatto di orgoglio, ha urlato a gran voce che “il re è nudo”. Non pensiamoci quando ormai è troppo tardi. I dipendenti comunali non si lascino irretire dal pagamento puntuale delle spettanze loro dovute, la città non si lasci sedurre da spazi verde scerbati quasi in modo ossessivo e da quattro lucette che non riescono neanche lontanamente ad illuminare il nero presente che stiamo vivendo.

Pensate davvero che il sindaco Buscema coi suoi assessori e dirigenti erano così fessi da rinunciare persino alle proprie indennità se la situazione fosse stata così rosea? O addirittura c’è un solo modicano disposto a credere che la situazione economica del Comune di Modica sia diventata così rosea solo con l’avvento del mago Abbate? Per un attimo smettiamo di commettere il solito errore di idolatrare il politico di turno ed attiviamo la nostra coscienza critica di buoni cittadini, in modo costruttivo. Se lo avessimo fatto tutti nel passato, oggi la storia della nostra città sarebbe diversa, se lo faremo tutti adesso, allora possiamo ancora sperare che il futuro della nostra città potrà essere diverso. Certamente migliore.