La questione della spiaggia di Randello spiegata bene

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Un comitato agguerrito che dai primi giorni di giugno ha portato avanti una corposa campagna di sensibilizzazione attraverso comunicati, foto e sit-in, la presentazione in consiglio comunale di ordini del giorno da parte della maggioranza e dell’opposizione, un esposto per presunte opere abusive presentato a Palazzo dell’Aquila il 10 giugno e supportato da oltre 500 firme.

Queste alcune delle tappe della battaglia contro il tentativo di costruzione di uno stabilimento balneare all’interno della spiaggia di Randello, sito inserito nel SIC ITA 080004, quindi dichiarato di grande interesse comunitario. I lavori sono attualmente bloccati a seguito un’ordinanza firmata l’11 giugno dal dirigente del IV Settore del Comune di Ragusa. Il provvedimento dispone anche il ripristino dello stato dei luoghi entro 15 giorni, nelle modalità da concertare con gli uffici competenti.
Ma come si è arrivato a tutto ciò? Come è possibile che un privato abbia potuto aprire un cantiere con tanto di ruspe al seguito passando per un tratto di forestale e approdando in una spiaggia libera, incontaminata e tutelata?

In consiglio comunale Sonia Migliore, nel corso della seduta del 9 giugno, ha dichiarato tra il silenzio da parte dell’Amministrazione, che il Comune di Ragusa aveva espresso un parere di massima favorevole all’intervento che, a quanto pare, era stato richiesto dal Donnafugata Resort al fine di garantire agli ospiti l’utilizzo esclusivo di una spiaggia privata elegantemente attrezzata e dotata di servizi e bar, da metà giugno al 30 settembre 2014.
Lavori che partono dal PUDM, Piano di utilizzazione del demanio marittimo approvato nel marzo del 2009 dall’allora Giunta Di Pasquale ed in cui si prevedeva la concessione per lo stabilimento al servizio della balneazione per l’area di Randello. Questa la risposta del gruppo consigliare del Movimento cinque stelle, che spiega che pochi giorni fa, il 9 giugno, l’Amministrazione ha dato mandato agli uffici di assoggettare tutte le operazioni contenute nel PUDM alla procedura Vas e alle linee guida del decreto ARTA.

Una questione affatto chiusa, che sembra passare direttamente alla Regione.
Il Comitato “Randello libera” infatti intende vigilare sull’iter del piano spiagge presentato nel 2009 dal Comune di Ragusa e non solo. Il Resort ha infatti comunicato di aver presentato a dicembre 2013 al Comune di Ragusa un progetto per la realizzazione di una struttura amovibile in solo legno per un breve tratto della spiaggia di Randello, oltre ad uno studio sull’impatto paesaggistico, acustico e di incidenza, e di aver ricevuto parere favorevole da parte delle autorità coinvolte ed ottenuto un’autorizzazione provvisoria sull’utilizzo del breve tratto di spiaggia da parte del Demanio Marittimo. L’accesso e la libertà di passaggio fronte-mare alla spiaggia di Randello sarà garantita a tutti secondo le direttive del Demanio Marittimo, mentre l’accesso ai servizi del breve tratto di spiaggia sarà garantito ai soli ospiti del Resort.