Già in manette gli scafisti dello sbarco di ieri. Si tratta di 4 egiziani

0

[youtube]http://youtu.be/sivZsTR8C_U[/youtube]

La Polizia Giudiziaria arresta 4 scafisti egiziani responsabili di aver messo in pericolo la vita di 295 migranti.
Tra loro c’erano decine di minori non accompagnati di origini egiziane.
Tra le testimonianze, quella di un siriano che ha raccontato: “Si era creata una falla e tutti quanti ci siamo adoperati per liberare l’imbarcazione dall’acqua che entrava, altrimenti saremmo affondati”.
Si calcola che all’organizzazione siano andati 740.000 dollari.

Ecco tutti i dettagli nel comunicato della Squadra Mobile:

La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di ALI’ Ahmed, nato in Egitto il 28.12.1991, MANDUR Mustaphà, nato in Egitto il 19.04.1986, HASEN Muhamed, nato in Egitto il 16.01.1988 e MUHAMED Hasen, nato in Egitto il 10.03.1979, in quanto responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 295 migranti eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri di origini siriane, libiche, irachene ed egiziane.

I FATTI
Alle ore 00.20 del 26.07.2014 la nave “COSCO YANTIAN” battente bandiera Greca riceveva dalla MRCC di Roma notizia di portarsi in uno specchio d’acqua antistante le acque egiziane per assistenza ad un natante in difficoltà. Alle ore 04.30 veniva avvicinata l’imbarcazione in difficoltà ed iniziavano subito dopo le operazioni di trasbordo dei clandestini con il recupero di complessivi 299 migranti di varie nazionalità.
Alle ore 07.30 del 27.07, tutti i migranti venivano trasferiti presso il porto di Pozzallo (RG) ed ospitati presso il CPSA ivi esistente.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 40 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Completate le fasi di assistenza e identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura, i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).
Contestualmente all’arrivo dei migranti a bordo della nave, l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa traferiva i 220 ospiti presenti al centro di Pozzallo al fine di permettere l’ingresso degli altri appena sbarcati.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture adeguate all’accoglienza.

LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un’aliquota della Compagnia dei Carabinieri di Modica ed un’aliquota della Sez. Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo sin dai primi istanti dell’arrivo in rada della nave greca hanno avviato le indagini salendo a bordo per verificare la presenza di elementi utili alle indagini.
Dai controlli sulla nave emergeva che i numerosi egiziani controllavano tutto il gruppo di migranti e tra loro vi era qualcuno che godeva di una spiccata autorevolezza sugli altri.
Tra i migranti venivano escussi sin da subito diversi cittadini siriani ed egiziani i quali inizialmente fornivano dichiarazioni mendaci per paura di ritorsioni e successivamente, isolati i sospettati, riferivano ogni circostanza utile al fine di raccogliere elementi utili per poter procedere al fermo di indiziato di delitto.
Anche in questo caso l’impiego di interpreti he hanno fatto lo stesso percorso e si trovano in Italia da qualche anno è risultato vincente. Sono loro che dicono ai migranti “io ce l’ho fatta, adesso puoi farcela anche tu, fidati della Polizia di Stato, loro ti aiutano, loro sono bravi con noi”.
Dopo diverse ore per trovare i testimoni finalmente gli investigatori riuscivano a verbalizzare le dichiarazioni dei migranti così da individuare gli scafisti con la specifica di ogni singolo ruolo assunto durante il viaggio dai membri dell’equipaggio.
La professionalità degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli autori di questo traffico di migranti ormai diventato, il principale businnes per gli organizzatori, in questo caso egiziani.
Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori egiziani hanno incassato quasi 740.000 dollari.
Oggi verranno ascoltati i numerosi minori non accompagnati per chiarire se esistono eventuali responsabilità di soggetti presenti in Italia per ciò che concerne la loro allocazione.

LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate 20 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ogni migrante ha pagato in media 2.500$ per un totale di quasi 740.000 dollari che sono andati tutti agli organizzatori ed agli scafisti.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

BILANCIO ATTIVITÀ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 77 scafisti dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo e sono in corso numerose attività di collaborazione tra le Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.