No telecamere, no sorveglianza. Il grand bluff della sicurezza a Modica

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Immagine di repertorio tratta dal web

Nonostante le promesse, il servizio di videosorveglianza a Modica non è ancora partito, eppure il Comune spende 1700 euro al mese per la fornitura elettrica alle telecamere. Non solo, 40 mila euro sono stati prelevati solo ora dal Fondo di Riserva per cofinanziare il progetto. È, in sintesi, la polemica sollevata dal consigliere comunale Michele Colombo:

Caro sindaco, il tempo è scaduto! È passato ormai quasi un mese da quella famosa seduta di Consiglio comunale aperto al quartiere San Paolo, nel corso della quale fu promessa l’installazione e l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza entro novembre. Invece non solo non ce n’è traccia, non solo scopriamo che il Comune paga all’Enel una bolletta mensile di 1.700 euro per la fornitura dell’energia elettrica agli impianti, mai attivati, ma addirittura scopriamo che per provare a mantenere questa promessa (e le molte altre fatte invano sull’argomento della sicurezza e dell’ordine pubblico) solo pochi giorni fa il sindaco ha dovuto firmare una determina per prelevare ben 40 mila euro dal Fondo di riserva, tra gli oltre 200 mila destinati agli integrare interventi da lui giudicati “insufficienti”dentro alcuni capitoli (dalle luminarie a agli spettacoli, passando per i contributi Inail, circostanza se possibile ancor più assurda delle altre, dato che si tratta di spese certe e obbligatorie, su cui non si dovrebbero avere dubbi al momento della compilazione del bilancio di previsione).

Potremmo accontentarci di far notare ai cittadini che “la politica del fare” è molto pericolosa quando si limita agli annunci e si dimentica proprio la parte dei fatti.

Ma la questione è troppo seria per poterci ironizzare su. E a questo punto, di fronte a questa emorragia di denaro pubblico per un progetto che non c’è, pretendiamo invece che il sindaco fornisca una volta per tutte il quadro chiaro e definitivo della situazione e ci dica: sono davvero 15 le telecamere già installate? Perché non sono ancora state attivate? E a che punto è il famoso progetto per le 42 telecamere sul territorio cittadino? Il sindaco si è accorto solo a ottobre che andava prevista una quota di cofinanziamento?

Va bene che questa cantilena del progetto di videosorveglianza si trascina da anni, ben da prima che si insediasse il sindaco Abbate, ma se alla beffa delle promesse si aggiunge quella del dispendio (o, nella migliore delle ipotesi, di una pessima gestione) del denaro pubblico, crediamo che sia arrivato il momento di smetterla di giocare con le aspettative dei cittadini, proprio su uno dei fronti che li vede più deboli, qual è quello dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Il consigliere comunale
Michele Colombo