Quattro aziende di Ragusa cadute nella trappola del Cryptolocker

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Quattro tra professionisti e imprese di Ragusa sono state vittime della truffa del virus “Cryptolocker”, che ha infettato molti computer, oltre 20 le vittime da gennaio a oggi nelle province di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

La Polizia Postale delle Comunicazioni proprio in queste ultime ore ha concluso un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale per associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus.

“Si tratta di soggetti economici che hanno attività lavorative di un certo tipo – ha spiegato il dirigente della Polizia Postale, Marcello La Bella – e che dunque avevano assolutamente bisogno di recuperare i propri dati, ma il nostro consiglio è sempre quello di non pagare, anche perché sempre più spesso gli stessi hacker, che possono acquistare i programmi «Cryptolocker» direttamente on line, sono i primi a non conoscere la password per sbloccare i documenti”.

L’ignaro utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore, oppure contenente un link relativo ad un acquisto effettuato on line, anche da altri servizi.

Aprendo l’allegato viene iniettato il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie interne, anche quelle eventualmente collegati in rete. A questo punto si realizza il vero e proprio ricatto dei criminali informatici, che richiedono il pagamento di una somma di denaro – in genere non meno di 300 euro – per aprire i file e rientrare in possesso dei propri documentiLa somma spesso deve essere girata in «Bitcoin»: una moneta virtuale che non viene controllata da alcuna autorità centrale, ma viene gestita autonomamente attraverso i siti di cambio (oggi un Btc vale poco meno di 220 euro).