Dieci anni fa un tumore al cervello, ora gira il mondo per aiutare i più piccoli

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In giro per il mondo coi più piccoli

Abbiamo già parlato di lui e del suo viaggio per gli orfanotrofi dei quattro continenti. Abbiamo già sottolineato la bellezza delle foto che quotidianamente pubblica, in cui i sorrisi dei bambini sono la costante.

Lui, Andrea Caschetto, 25 enne, ragusano d’origine ma cittadino del mondo, con un toccante racconto postato sulla sua pagina Facebook, rivaluta il senso dei social network, donandosi interamente, cuore e anima, a chi ha l’illuminata occasione di leggere le sue parole. Andrea parla di un compleanno “speciale”, il suo. Una ricorrenza, il 2 novembre appena trascorso, che nulla – o poco – ha avuto a che spartire con torte di panna montata, festoni e canzoncine.

Dieci anni fa il giovane ragusano dovette sottoporsi ad una difficile operazione al cervello. La causa? Un tumore.

“L’operazione era difficile – scrive – rischiavo di perdere la parola o qualcosa in più. Ma il medico è stato un fenomeno. Ebbi un solo fastidio nel tempo di attesa dovuto a questa operazione, la data. Il 2 Novembre? Mi chiedevo scherzando, perché mi avessero messo in questa data che puzzava di morte. Fra gli amici e i parenti ero l’unico che ci ridevo su”.

Nonostante l’intervento andò per il verso giusto, nonostante il grande spirito con il quale lo aveva affrontato, quella data segnò un profondo spartiacque nella vita di Andrea.

“Il risveglio è stato più difficile del previsto, avevo la difficoltà nell’esprimermi, nel mandare segnali di comprensione. Le persone mi fissavano, ma quando muovevo la testa per guardarle, automaticamente toglievano lo sguardo. Prima dell’operazione non studiavo mai e avevo voti altissimi. Dopo mi ritrovai smemorato e con una concentrazione pessima. Il cortisone mi fece diventare un cocomero e mi ritrovai ad essere senza pretendenti. Tutte le ragazze che mi corteggiavano in precedenza mi dicevano che ero bello per il carattere, ma dopo l’operazione galvanizzarono nel nulla”.

Andrea faticò a ripartire, nel tentativo di ritrovare se stesso: “Andai tutti i giorni a fare lezioni private di tutte le materie, i dati che mi spiegavano morivano la sera con il mio sonno. Notti che da allora le passo senza sogni, o forse, dimentico anche loro. Persi quell’anno scolastico”.

Nonostante il drammatico cambiamento, l’anima speciale di Andrea trovò la strada: “Tutti iniziarono a chiamarmi memoria zero, adoravo quel soprannome. Ogni cosa triste, veniva dimenticata. Fu straordinario come in quell’estate, vari professori del liceo di altri corsi, mi contattarono, invitandomi a ripartire con loro. Che avremmo trovato insieme un metodo per non farmi vedere lo studio, impossibile. Così feci, cambiai corso e iniziai a svolgere le interrogazioni a piccole dosi e i compiti con le formule davanti. I nuovi professori mi volevano bene”.

La vita di Andrea, nonostante le deviazioni, trova piano piano nuova luce: “Svanì il mio sogno di diventare magistrato per combattere contro la mafia, perché fare giurisprudenza in questo modo non era la soluzione ideale. 4 anni dopo andai in Africa per la prima volta. Al mio ritorno in Sicilia ero sorpreso, mi ricordavo tutti i volti dei bambini, le attività che avevamo fatto, le emozioni provate. Così ho iniziato a chiedermi il perché di questi ricordi. Ho scoperto grazie a Gianni Golfera, che tutto ciò che colpisce i nostri sentimenti rimane per sempre nella memoria a lungo termine. Così ho iniziato a memorizzare con le emozioni e le immagini. Con questo metodo ho preso una laurea e un master e ho recuperato una buona parte della memoria”.

Ricordi che parlano di futuro, a partire dalla data che Andrea indica come “il mio vero compleanno, 10 anni di piena vita”.

Una data che presupporrebbe ricevere tanti regali, eppure, è lui a regalare qualcosa a noi, un messaggio: “Non avete bisogno di un tumore per amare qualcosa che possiamo perdere ogni giorno. Affrontate le vostre giornate ringraziando la vita. Solo così tutti i vostri problemi, non saranno solo tali, ma saranno delle piccole situazioni da trasformare in positività nel miglior tempo possibile”.