‘Presidio nella terra di nessuno’. Il video che racconta il lavoro della Caritas contro lo sfruttamento

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Presidio per rimanere umani

Sono state 590 le persone prese in carico dal presidio fisso del progetto Presidio: nella stragrande maggioranza persone di nazionalità rumena (63 per cento) e tunisina (25 per cento). Oltre 400 visite mediche garantite, 25 casi seguiti per interventi amministrativi, 31 per interventi lavorativi di cui 13 seguiti con un percorso legale. I soggetti più a rischio, con situazioni di sfruttamento, sono soprattutto le donne, in quasi prevalenza provenienti dalla Romania. Il presidio mobile della Caritas ha percorso 10mila chilometri per dare una risposta a un crescente bisogno di vicinanza, sostegno e aiuto concreto. E’ quanto emerso nel corso della presentazione dei risultati raggiunti nel primo anno d’attività.

Le aree interessate sono quella della fascia trasformata, dove la solitudine e lo sfruttamento portano a situazioni anche disumane.

E’ stato anche proiettato un video: “Presidio nella terra di nessuno” girato a Marina di Acate e Castelvolturno da Max Hirzel e Marida Augusto. Ha fatto seguito la testimonianza di don Giuseppe Raimondi sull’azione della Caritas parrocchiale di Acate al Presidio.