Presentata la “Guida contro la violenza domestica per operatori sanitari”

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Guida contro la violenza

Dallo stalking alla violenza sessuale, dai soprusi fisici a quelli economici e psicologici; dai bambini quali vittime collaterali, alla duplice veste di medico e pubblico ufficiale; dagli indicatori diretti e immediati, alle barriere e agli ostacoli nel prendere consapevolezza del caso di violenza che ci si trova davanti.

C’è tutto questo e molto altro nell’opuscolo realizzato da Donne a Sud, facile da consultare e da comprendere, per osservare da vicino la realtà della violenza di genere, per imparare a riconoscerla da pochi elementi e per aiutare concretamente chi ne è vittima.

La “Guida contro la violenza domestica per operatori sanitari” è stata illustrata questa mattina, all’ospedale Guzzardi di Vittoria, alla presenza dei vertici dell’ASP di Ragusa che ha patrocinato gratuitamente l’iniziativa, realizzata anche con il contributo della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Si tratta di 40 pagine circa, scritte a 4 mani dalla rappresentante legale della nostra associazione, Rossana Caudullo,  e da Marcello Ribbera, già Sostituto Commissario della Polizia di Stato, per spiegare a medici e infermieri, partendo dai miti e dagli stereotipi, come si manifesta la violenza domestica, come una donna può finire all’interno della spirale e perché è tanto difficile uscirne anche per persone apparentemente forti e con una posizione sociale di prestigio.

Sfatiamo subito una leggenda popolare – ha dichiarato l’avv. Caudullo – la violenza domestica non colpisce solo le classi sociali più disagiate e le donne più deboli, economicamente e caratterialmente, tutt’altro. Spesso a finire nella maglia dell’aggressore sono donne forti e indipendenti che, per amore, trascurano deliberatamente alcuni segnali ma che, presto o tardi, hanno l’intelligenza di capire il dramma che si sta consumando e il mondo che si sta chiudendo intorno a loro. E quando inizia la ribellione è anche peggio”.

La presentazione di questa mattina rientra nel progetto “Io non ci sto” che, sempre in sinergia con l’ASP, ha già portato alla realizzazione dei corsi di formazione a medici ed infermieri degli ospedali di Vittoria, Modica e Ragusa. Un progetto che si inserisce a pieno titolo nel più ampio obiettivo di sensibilizzazione al tema della violenza di genere, che l’ASP sta affrontando anche con l’istituzione del “codice rosa”.

Alla presentazione hanno preso parte, tra gli altri, il direttore sanitario Pino Drago e il primario del pronto soccorso del Guzzardi, Carmelo Scarso.