L’abbraccio a Eleonora: tra le parole della fede e quelle di De Andrè

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L’uscita della bara bianca accompagnata dal volo dei palloncini bianchi. Su ognuno di loro il nome “Eleonora”.

Centinaia di persone, amici, parenti, compagni di scuola, professori che accompagnano l’ultimo viaggio di Eleonora Giurdanella, la 16enne di Frigintini che ha perso la vita in un tragico schianto mentre era a bordo del suo scooter. Un’intera comunità, quella della frazione rurale modicana, si è fermata dandosi appuntamento presso la Chiesa Madre di San Pietro che a stento ha contenuto la folla. Durante la celebrazione, officiata dal parroco della Chiesa della Sacra Famiglia di Frigintini, don Sergio Boccadifuoco, è stata ricordata la figura di Eleonora, ragazza acqua e sapone, dedita alla famiglia e agli amici. L’ingiustizia nel vedersi strappare via una ragazzina di 16 anni è tutta nelle parole di son Sergio che per ricordarla ha citato la “Canzone di Marinella” di Fabrizio De Andrè: “Sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose..”.

Le hanno scritto una lettera le sue amiche del cuore che ne hanno ricordato l’allegria ma allo stesso tempo la saggezza che andava ben oltre i suoi 16 anni. Anche qui una citazione “non eri più una bambina ma non eri ancora una donna” è stato detto, riprendendo una delle canzoni preferite di Elonora,  I compagni di classe del Liceo Linguistico “Verga” e i suoi professori, presenti e passati della “Carlo Amore”, hanno sottolineato l’importanza della sua figura di rappresentante di classe, di guida per tutti i compagni. Ora nel posto che occupava c’è solo un girasole con una foto. Quel posto non verrà più occupato da nessuno.

Venerdì 11 marzo, con partenza da piazza Ottaviano, una fiaccolata di amici e parenti ripercorrerà gli ultimi metri maledetti che hanno strappato via da questo mondo la giovane Eleonora.