Gli affascinanti luoghi di Montalbano. ‘Petrolio’ nella Sicilia delle mille contraddizioni

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L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. (Goethe 1817)

È la citazione con cui inizia la puntata di Petrolio, trasmissione di approfondimento di Rai Uno, dedicata alla Sicilia, di cui la prima parte completamente riservata ai luoghi di Montalbano.

Un viaggio nelle città del Val di Noto, che si snoda tra Modica, Ragusa, Punta Secca, Scicli, il castello di Donnafugata. Ogni luogo è una piccola parte della splendida cittadina di Vigata, creata dalla penna di Andrea Camilleri e resa egregiamente dall’arte del maestro Alberto Sironi.

Ognuno di questi luoghi è un pezzo fondamentale della ‘vita’ di Montalbano. Modica è la fermata dell’autobus in cui il Commissario attende l’arrivo di Livia, Scicli è il commissariato, la Mannara, o meglio la fornace Penna il luogo dove il protagonista incontra Livia per la prima volta, Ragusa Ibla è dove vengono girate gran parte delle scene, tra le più celebri, quelle in cui Zingaretti percorre la scalinata del Duomo di san Giorgio, lasciandosi alle spalle l’imponente chiesa e poi, ovviamente Punta Secca.

Piccola località marittima, fino a qualche anno fa trascurata rispetto alla più famosa Marina di Ragusa, ora riscopre una nuova vita. Sono tantissimi infatti i turisti, anche stranieri, che  davanti alla ‘casa di Montalbano’ recitano frasi tratte dai libri o dalla fiction, cercando di riproporle in dialetto siciliano, in perfetto stile Montalbano.

Un viaggio che si sofferma anche sui piccoli gioielli di Ragusa Ibla, come il Circolo di Conversazione, il teatro Donnafugata e la casa della famiglia Appiano che da generazioni, colleziona e custodisce i cimeli delle più facoltose famiglie di Ibla.

Una fiction che ha generato un boom economico e turistico non indifferente, tanto che Montalbano può essere definito come il ‘nuovo petrolio’ del nostro territorio.

Questa è la parte ‘buona’ della medaglia della Sicilia, purtroppo ne esiste anche un rovescio. Perchè la Sicilia oltre ad avere, ma sopratutto a essere un grande tesoro, ha sempre al suo interno, ben radicano, il cancro della mafia, che continua ancora a corroderla non permettendo all’Isola di spiccare il volo che meriterebbe di compiere.