Dedicata la chiesa di San Pio X. Il vescovo: “A don Mario Pavone il nostro grazie”

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Don Mario Pavone era presente. Nessuno ha avuto dubbi, nessuno di quanti hanno apprezzato il suo impegno senza riserve nella costruzione di quella chiesa.

Attesa per ben 5IMG_51912 anni. E anche se meno di un anno fa, don Mario è volato in cielo, ieri per la dedicazione della chiesa e dell’altare era presente, nel cuore e nella mente di tutti.

“Dal cielo, a questa liturgia, siamo certi stia partecipando il carissimo padre Mario Pavone, che ha seguito passo passo l’iter per la costruzione di questa chiesa. A lui va il nostro ricordo e il nostro grazie: avvertiamo la sua spirituale presenza, e sono sicuro che gioisce e tutti ci benedice” – ha detto il vescovo, Carmelo Cuttitta, che ha concelebrato con i vescovi Paolo Urso e Carmelo Ferraro e numerosi sacerdoti della diocesi.

Era stato monsignor Urso, meno di tre anni fa, a benedire la prima pietra della chiesa. 

Il rito è iniziato davanti al salone parrocchiale, dove fino ad ora si è celebrata la messa. La processione per viale Europa, poi la sosta dinanzi alla nuova chiesa. Un edificio moderno, funzionale. Ma soprattutto bello, ben curato. Grazie a una forma  circolare, coi banchi ‘arrotondati’, la comunità si sente unita all’altare, alle cui spalle c’è un crocifisso dai colori splendidi.

21Curata in ogni dettaglio, pur nella sua semplicità, la chiesa ha anche una cappella feriale, dove viene riposto il Santissimo Sacramento.

È stata realizzata per il 75% con i fondi dell’otto per mille. Il resto con donazioni, fondi della parrocchia e della diocesi.

L’ingresso principale della chiesa, che può ospitare fino a 800 persone, è da via Failla.

Il progetto della chiesa porta la firma degli architetti Ignazio Modica e Salvatore Salerno. La realizzazione è stata affidata a tre diverse imprese (Giorgio Firrincieli, Giuseppe Massari, Giuseppe Causarano) che hanno costituito – con regolare atto notarile – l’associazione consortile “Pio X”.

A seguire i lavori, per conto della diocesi, è stato l’architetto Antonio Buscema dell’Ufficio edilizia di culto. 

Nell’altare sono state inserite le reliquie del martire Pino Puglisi e delle beate ragusane, madre Candida e suor Maria Schininà.

Presenti al rito tutte le autorità: sindaco, prefetto, presidente del consiglio comunale, vertici delle Forze dell’ordine.

C’erano centinaia e centinaia di fedeli, i familiari di don Mario, tanti sacerdoti. 

Il coro, diretto dal maestro Gianfranco Chessari, ha accompagnato la liturgia.