Finiti i fondi europei. Ma Piccitto assicura: “Gli asili nido rimarranno tutti aperti”

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Foto di repertorio

Da domani il servizio di assistenza domiciliare agli anziani subirà un taglio notevole sui numeri: da 240 a poco più di un centinaio di utenti. Il motivo? I fondi europei «Pac» per il distretto di cui è capofila Ragusa sono terminati, e il Ministero non è ancora riuscito a fare ciò che avrebbe dovuto, trovare un sistema per ridistribuire i circa 70milioni di euro non spesi a livello nazionale da altri enti. «Un sistema che danneggia gli enti virtuosi».

Il sindaco, Federico Piccitto, riassume così quanto sta accadendo.

«Il distretto socio-sanitario 44 ha goduto di due finanziamenti consecutivi che hanno portato un milione di euro per ogni anno. Con i Pacper gli anziani si è intervenuti per integrare il servizio di assistenza domiciliare permettendo ad altri utenti di usufruire delle prestazioni. In media il Comune metteva tra 300 e 400mila euro l’anno. Con i Pac sono stati aggiunti 736mila euro nel biennio 2013-2014 e circa 750mila per il biennio successivo. Altre somme erano state destinate, invece, per l’Adi, l’assistenza domiciliare integrata: 144mila euro per il primo biennio, 249mila per il secondo».

Ad oggi, però, il Ministero non ha ancora fatto nulla sulla ripartizione di quei 70milioni non utilizzati da altri enti, che potrebbero risolvere il problema di quelli che invece hanno servizi in corso. Tutto ciò in attesa della nuova tranche di fondi europei. «Ciò che stupisce – ha detto Piccitto ieri mattina un conferenza stampa – è il silenzio su questa vicenda, che rischia di creare problemi enormi non solo agli anziani, ma anche ai tanti operatori che si troveranno senza lavoro. Coinvolgeremo gli altri sindaci del distretto perché si sblocchi almeno la questione dell’utilizzo dei 70milioni non spesi».

Sempre con i «Pac» è stato possibile, per due anni, mantenere l’apertura di tutti gli asili nido comunali, che sono sei. E in più aumentare le ore di apertura. Due strutture erano state date in appalto esterno.

A luglio, però, termineranno i fondi. «Gli asili, però, continueremo a tenerli aperti, anche se non più con l’affidamento esterno» – ha chiarito il sindaco. Ad occuparsi del servizio saranno gli insegnanti che si occupano al momento delle attività integrativa nelle scuole elementari. Sono diciotto, in tutto. E già protestano, perché di andare a occuparsi dei bimbi dell’asilo non vogliono saperne.

«Non vorrei un muro contro muro, ma non arretrerò di un centimetro», spiega il sindaco. Di recente, su un caso analogo, il Tribunale ha dato ragione al Comune di Modica, senza margini di dubbio.

E l’assessore Gianluca Leggio ha ricordato come alcune di quelle maestre poco propense ad andare a lavorare nei nidi comunali, negli anni passati, con progetti extra (pagate in più quindi), nelle stesse strutture hanno lavorato tranquillamente in estate.

[Fonte Giornale di Sicilia]