‘Aquile randagie’: lo scautismo che salvò i perseguitati

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Si facevano chiamare Aquile randagie i ragazzi del gruppo di scout di Milano e Monza che svolgeva attività giovanili clandestine durante il periodo del fascismo. Una legge (la n. 5 del 9 gennaio 1927), una delle cosiddette Leggi Fascistissime, aveva decretato infatti lo scioglimento dei Reparti Scout (…) Il 9 aprile 1928 tutto lo scautismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri.

aquile randagieAnche il gruppo scout Milano II e il gruppo scout Milano VI deposero ufficialmente le proprie insegne (fiamme). Ma alcuni di essi si rifiutarono di cessare ogni attività. Usando anche messaggi in codice e cifrati per non venire scoperti, quei ragazzi continuarono a ritrovarsi, tenendo anche regolari campi scout d’estate, tra l’altro in Val Codera (provincia di Sondrio), e svolgendo regolari attività scout.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, le Aquile Randagie, assieme ad altri, diedero vita all‘OSCAR (Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati) che si impegnò in un’opera di salvataggio di perseguitati e ricercati di diversa nazione, razza, religione, con espatri in Svizzera (noto quello di Indro Montanelli) e concludendo il proprio servizio proteggendo la vita, a guerra finita, ai persecutori di ieri. (fonte: Wikipedia)
Giovedìpomeriggio nel giardino interno della Sacra Famiglia Silvia Ghetti, la figlia di Vittorio Ghetti (Cicca-Volpe Azzurra) e nipote di mons.Andrea Ghetti (Baden), entrambi Aquile Randagie, è venuta a portare la propria importante testimonianza sulla vita del padre e dello zio, parlandone con gli scout dei Gruppi Ragusa 2 Agesci e Ragusa 3 FSE.

Un interessante racconto su quanto fecero il padre e lo zio basato proprio su ciò che gli stessi narrarono molti anni dopo in famiglia, supportato dalle immagini del documentario dedicato alle Aquile Randagie, ha letteralmente catalizzato l’attenzione di tutti gli scout presenti alla Sacra Famiglia.