Ladri ‘comodisti’, rubano 340 chili di carrube già raccolte

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La Polizia di Stato di Modica ha tratto in arresto nel pomeriggio di ieri una coppia di modicani, responsabili del reato di furto aggravato in concorso.

Si tratta di B.S. e M.V., entrambi trentaseienni modicani, di cui il primo con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti ed il secondo noto comunque già noto alle forze dell’ordine.

La coppia nella giornata di ieri aveva progettato di procurarsi un immediato guadagno attraverso il furto di carrube, prendendo di mira una stalla ubicata nella periferia del quartiere  Sorda, dove il proprietario custodiva l’ingente raccolto.

La coppia, allettata  dalla circostanza che le carrube erano già contenute in sacchi e quindi facilmente trasportabili, ha deciso di appropriarsene riempiendo il cofano dell’autovettura dandosi poi alla fuga.

La presenza dei due soggetti è stata notata da un vicino che ha allertato immediatamente il proprietario del fondo, un anziano modicano che aveva da poco ultimato il raccolto delle carrube custodendole, già insaccate, all’interno della sua stalla.

Constatato il furto appena avvenuto la vittima immediatamente si è recata negli uffici del Commissariato di Modica per denunciare il fatto.

La segnalazione dell’anziano e le informazioni precedentemente fornite dal testimone che indicava il modello di auto utilizzata dalla coppia e la loro descrizione, hanno consentito alle  pattuglie del Commissariato di rintracciare immediatamente gli autori del furto in un centro di raccolta di cereali e carrube sito in Modica, poco distante dal luogo del furto, dove i due avevano deciso di monetizzare immediatamente il provento del furto appena consumato.

Proprio in questo sito sono stati trovati B.S. e M.V, intenti a contrattare con il proprietario del deposito, dopo aver proceduto alla pesatura dei sacchi di carrube quantificate in circa 340 Kg di merce.

Sorpresi dalla Polizia di Modica i due sono stati tratti in arresto in flagranza di reato di furto in concorso e, dopo le formalità di rito, sono stati condotti nelle rispettive abitazioni in regime di detenzione domiciliare giuste disposizioni dell’Autorità Giudiziaria.