Penuria di acqua e crollo dei prezzi: settimana nera al mercato ortofrutticolo di Vittoria

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E’ stata una settimana campale quella che si è conclusa ieri al mercato ortofrutticolo di Vittoria. Tra penuria di acqua e crollo verticale dei prezzi il presidente dei commissionari, Gino Puccia, è amareggiato.

Se il primo, però, è stato tutto sommato un problema superabile, il secondo è drammatico. “Sapevamo che i tecnici del Comune avrebbero dovuto eseguire dei lavori, per cui saremmo potuti rimanere senz’acqua. Ma si è trattato solo di un paio di giorni – spiega Puccia – e abbiamo sopperito con i serbatoi. Qualche disagio c’è stato, ma niente di trascendentale. La tragedia reale è il nuovo abbassamento repentino dei prezzi, che ha fatto in modo che molta merce rimanesse invenduta. Da domani, viste le temperature, tanti produttori procederanno al raccolto e al mercato si ammasserà ulteriore merce”.

Ieri il ciliegino si aggirava dai 40 ai 70 centesimi, la zucchina dai 20 ai 30, i  cetrioli dai 20 ai 50, la melanzana dai 20 ai 40, sotto la media anche il datterino e il piccadilly. Un autentico disastro, in un periodo in cui non è normale che i prezzi vadano così giù. Per Puccia il problema è sempre e solo uno: la super produzione dei paesi dell’area del Mediterraneo che invade, senza molti controlli, non solo i mercati siciliani ma quelli di tutta l’Europa. “L’annata agraria in corso – afferma – sarà un crocevia per molti, non tutti arriveranno in cima, qualcuno si arrenderà e chiuderà i battenti della propria azienda perché non potrà più coprire le spese mentre, dall’altra parte, le richieste della GDO si fanno sempre più pressanti. L’indotto è fermo, se non girano i soldi dell’agricoltura anche tutti gli altri settori vanno pian piano collassando. Nessuno si assume la responsabilità di dire che l’Europa ci sta danneggiando e la politica, che dovrebbe essere al nostro servizio e fornirci soluzioni, è distratta. Oggi la merce è tutta rinchiusa all’interno dei box, e si va perdendo. I prezzi, nelle ultime settimane, non sono mai realmente saliti in modo stabile e, dopo quest’ultimo crollo, onestamente, non vedo futuro”.