Casa, cibo, lavoro. L’appello del Vo.Cri. a chi aspira a guidare la città

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Si avvicina l’appuntamento del 10 giugno, quando gli elettori ragusani saranno chiamati a scegliere la nuova guida della città. L’Associazione di volontariato cristiano (Vo.Cri.), che da 25 anni opera nel territorio, in favore delle persone più disagiate o emarginate, senza tener conto del loro colore della pelle o del loro credo religioso o politico, ha individuato sei bisogni che emergono in questo momento a Ragusa e sui quali ritiene necessario richiamare l’attenzione dei prossimi amministratori ai quali ha indirizzato una lettera aperta. Si tratta di temi che evidenziano come a Ragusa esistano sacche di povertà estrema alle quali nessuno può rimanere insensibile.

I sei bisogni emergenti riguardano la casa, il cibo, le relazioni, il lavoro, il tempo libero dei ragazzi, lo spreco di beni. Il Vo.Cri., partendo dalla sua esperienza, non si limita a un censimento delle emergenze, ma suggerisce soluzioni possibili e, ancor più, invita tutti a prendere coscienza di una Ragusa che forse non si vede (o si fa finta di non vedere) ma che esiste con i suoi piccoli e grandi drammi quotidiani, ma anche di una Ragusa che in silenzio lavora e opera per alleviare dolore, sofferenze, emarginazione.

Questo il testo della lettera aperta:

«Abbiamo costatato  – scrive il Vo. Cri.  – che c’è un urgente bisogno di strutture abitative per famiglie in difficoltà e di dormitori pubblici per persone non aventi proprie dimore o per persone momentaneamente in difficoltà. A noi è capitato di dover ospitare nel periodo invernale persone in gravi difficoltà che non avevano trovato strutture capaci di accoglierle. Bisogna quindi che l’amministrazione si attivi per censire e rendere fruibili i locali di cui è in possesso e ne gestisca il servizio. Sappiamo che ci sono tanti prodotti agricoli che vanno al macero se non ci si adopera ad andare a prelevarli nelle aziende che li mettono a disposizione e poi ridistribuirli a chi non li può acquistare. Noi un servizio analogo lo sperimentiamo giornalmente con la raccolta e redistribuzione del pane del giorno prima con buoni risultati per gli utenti. Abbiamo avuto richieste di persone sole di avere dei locali dove incontrare altre persone per potersi mettere in relazione con qualcuno. Sappiamo che sono state realizzate alcune strutture per questo scopo, ma stanno andando in malora senza mai essere state utilizzate. Abbiamo notato che certi mestieri, quale ad esempio falegname o calzolaio, stanno scomparendo. Incentivare questi settori crea pure lavoro, come pure gli orti sociali, cioè piccoli appezzamenti di terra affidati a persone che se li curano e gestiscono. Riteniamo pure sia opportuno favorire la pratica dello sport per i ragazzi meno abbienti mediante convenzioni a prezzo simbolico con le società sportive o la concessione di palestre scolastiche comunali a quelle società che accolgono questi minori. Per evitare lo spreco pensiamo pure sia utile l’attivazione del “Centro comunale del riuso” e la disponibilità del comune a fornire locali e/o mezzi per le necessità delle associazioni».

Il Vo.Cri. invita quindi la nuova amministrazione «a tener conto di questi bisogni che noi giornalmente constatiamo» e suggerisce anche di attivare dei canali periodici di comunicazione tra l’amministrazione e le associazioni di volontariato per monitorare e coordinare le varie attività e non fermarsi ad un colloquio una tantum con una commissione del Comune da cui poi non si ha alcun riscontro».