Picchiato e strangolato. Così è morto Peppe Lucifora

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Sin da subito si era capito che non poteva trattarsi di morte naturale. Ora arriva la conferma. Si è conclusa poco prima delle 22 di ieri l’autopsia sul corpo di Peppe Lucifora, 57 anni, trovato morto domenica pomeriggio nella sua abitazione di Largo XI febbraio, in contrada Dente, a Modica.

L’esame autoptico effettuato dal dottore Giuseppe Iuvara ha confermato la morte violenta per soffocamento. Lucifora è stato picchiato e strangolato. Tecnicamente si chiama: asfissia meccanica.

Una morte terribile, che lascia increduli.

I tasselli da comporre sono davvero tanti. A iniziare dalla porta chiusa a chiave e la chiave non ritrovata. Poi un altro particolare: la vittima era parzialmente svestita. Conosceva il suo assassino?

Ulteriori indagini saranno esperite dai carabinieri, dal momento che – tra l’altro – pare non vi siano immagini di videosorveglianza nella zona.

Intanto da questa mattina, a San Giorgio, è aperta la camera ardente. Lucifora era un fervente sostenitore del gruppo dei portatori del santo cavaliere.

I funerali saranno celebrati domani, alle 15, nella stessa chiesa.