Conte: “Misure meno restrittive in contrasto con DPCM sono illegittime”

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Oggi in diretta dalla camera dei deputati, il premier Conte ha ribadito alcuni aspetti del DPCM dello scorso 26 aprile, sottolineando in modo concreto che ancora si è dentro la pandemia, e il rischio che: “Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità”.

“Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno”, ha argomentato il premier durante l’intervento odierno alla Camera facendo riferimento al rapporto dell’Iss. “Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio”.

Il premier non ha usato mezzi termini in riferimento ad eventuali azioni portate avanti da enti regionali, distanti dal DPCM: “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.