Le regole della movida in provincia di Ragusa dettate in Prefettura

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Immagine di repertorio

Il rafforzamento dei controlli volti a verificare l’osservanza del divieto all’ assembramento nei luoghi della cosiddetta “movida” è stata una delle tematiche al centro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto  dal Prefetto Filippina Cocuzza, con la partecipazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine e dei vertici della Camera di Commercio e delle Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali di categoria. L’incombente stagione estiva ed il graduale ritorno all’ordinario svolgimento delle attività sociali e commerciali, ha sottolineato il Prefetto,  richiedono, nell’attuale emergenza di carattere sanitario, la imprescindibile necessità di proseguire scrupolosamente nell’adozione di comportamenti appropriati e responsabili. Le attuali disposizioni, infatti,  la cui efficacia, salvo  proroghe,  è stata fissata fino al 14 giugno p.v., prevedono, in relazione ai vari  ambiti di applicazione, specifiche  misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale che impongono, innanzitutto  l’esigenza di adottare, in modo assolutamente uniforme in tutto il territorio della provincia, da parte delle Amministrazioni comunali,  adeguate misure di prevenzione e di contrasto verso eventuali atteggiamenti non rispondenti alle prescrizioni previste. Dopo avere  richiamato e ribadito l’attualità del divieto di assembramento che purtroppo, in alcuni territori è già stato inverosimilmente disatteso, ha evidenziato che risulta assolutamente necessario ricercare tutte le misure possibili  per bilanciare l’emergenza di carattere sanitaria con il bisogno di socialità, tenendo ben presente che occorre dare assoluta prevalenza alla tutela della salute di tutti i cittadini, non sottovalutando, nel contempo, l’importanza della graduale ripresa delle attività economiche. Bisogna, pertanto, regolamentare con nuove soluzioni e modalità la cosiddetta “movida serale”, non soltanto con l’impegno di Istituzioni e Forze dell’ordine che, fino ad oggi, hanno già effettuato circa 60 mila controlli e che non mancheranno di rafforzare ulteriormente le misure di vigilanza anti assembramento, ma soprattutto con la collaborazione di tutta la collettività,   il contributo reale e fattivo di ciascuno e con una forte assunzione di responsabilità non solo di ogni singolo cittadino ma anche  dei  rappresentati  delle categorie  imprenditoriali. In tal senso un forte appello è stato rivolto, appunto,  ai rappresentanti delle Associazioni di categoria presenti alla riunione esortandoli ad assumere un ruolo preminente nei confronti degli iscritti, in particolare dei gestori dei locali, al fine di “sollecitare” nei confronti degli avventori l’utilizzo della mascherina e la pratica costante del distanziamento sociale, “porgendo lo sguardo”, con responsabilità, anche  all’esterno del loro  locale per scongiurare assembramenti e conseguenti possibili sanzioni. Il Prefetto ha poi invitato i sindaci ad attivare le associazioni di volontariato per sensibilizzare i giovani sui comportamenti da tenere e sull’importanza del rispetto delle misure di sicurezza per contrastare la diffusione del coronavirus, in particolare  sul corretto utilizzo delle mascherine e sul  mantenimento del distanziamento sociale. Ha, inoltre, suggerito  di valutare,  con la celerità che la situazione attuale richiede,  l’adozione del cosiddetto “Accordo di vicinato” con il quale sarà possibile, anche il concreto e responsabile coinvolgimento della collettività amministrata che così saprà meglio comprendere gli sforzi compiuti finora dalle FF.OO. e dalla Polizia Municipale e potrà collaborare, attraverso i coordinatori individuati, con pieno senso di responsabilità per segnalare situazioni di criticità. E, ancora, ha proposto di volere prendere in considerazione la possibilità offerta dall’articolo 208 del Codice della strada per le assunzioni di personale stagionale di vigilanza, che consentirebbe di implementare le risorse delle rispettive polizie municipali e di impegnarli in controlli mirati, soprattutto nelle ore serali e notturne, come già attuato dal Comune capoluogo. Infine, nei casi  di reiterati comportamenti indisciplinati ha evidenziato che l’Ordinanza del Presidente della Regione,  n. 21 del 17 maggio 2020, all’articolo 16, consente ai Sindaci  la “chiusura temporanea di aree pubbliche o aperte al pubblico” nelle ipotesi in cui “non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle disposizioni di prevenzione indicate “. Pertanto, qualora in talune aree cittadine si presentassero concrete  ed obiettive difficoltà ad effettuare efficaci controlli o non fosse possibile assicurare l’osservanza delle misure, saranno i Sindaci a valutare l’opportunità di interdirne la fruizione. Il Prefetto inoltre, ha  rammentato che l’attuale cornice di sicurezza  consente, già dalla data del 18 maggio u.s., le  “manifestazioni pubbliche”, sebbene soltanto in forma statica;  che a partire dall’8 giugno 2020, saranno consentiti gli eventi e gli spettacoli con presenza di pubblico, ovviamente subordinandoli alle necessarie autorizzazioni di PS. e che dal 15 giugno potrà essere consentita l’apertura delle sale teatrali, delle sale da concerto e delle sale cinematografiche. Analogo richiamo è stato fatto anche sulle attività connesse agli “stabilimenti balneari e spiagge”, regolamentate da normativa regionale che al momento, autorizza soltanto le attività propedeutiche all’apertura degli stabilimenti medesimi, affidando ad uno specifico protocollo,  con i rappresentanti della categoria,  la data di avvio della stagione balneare, consentendo, nel frattempo, all’interno degli stessi l’apertura  di bar e ristoranti. Sempre in tema di stabilimenti balneari, ha poi  rammentato che il competente Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, ha più volte ribadito che tali strutture non possono essere adibite ad attività di “pubblico spettacolo”,  quali discoteche e sale da ballo, mentre sono consentite attività di svago e di intrattenimento musicale e danzanti, quali attività complementari annesse alla balneazione o alla diretta fruizione del mare. Tali iniziative dovranno, tuttavia,  essere contenute entro limiti di orario congrui, fermo restando il rispetto della normativa vigente per l’espletamento delle attività di intrattenimento musicale e l’acquisizione di tutte le autorizzazioni richieste, al fine di assicurare che i livelli di emissione sonora siano sempre conformi a quanto previsto dalla vigente normativa. A tal fine ha richiamato l’attenzione sulla necessità di  continuare nelle buone pratiche intraprese anche nel corso delle precedenti stagioni estive di adottare ordinanze sindacali uniformi su tutto il territorio ibleo – che nell’attuale situazione di emergenza sanitaria favoriranno l’attuazione dei dispositivi di controllo da parte delle FF.OO e delle Polizie Locali –  ricomprendendo,  sia  gli aspetti di sicurezza urbana e sanitaria che quelli della  regolamentazione relativa alle emissioni sonore nei pubblici esercizi, nei luoghi pubblici e nei locali di intrattenimento. L’adozione di tali ordinanze contribuirà a favorire la vivibilità urbana ed a tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti, mediante apposita regolamentazione degli orari, da uniformare, il più possibile si eviterà  la cd. “trasmigrazione” di giovani da un territorio comunale all’altro, tanto più pericolosa e rischiosa perdurando tuttora l’emergenza sanitaria da coronavirus. I Sindaci hanno rappresentato la particolare vicinanza al tessuto sociale ed economico dei  loro rispettivi territori manifestando la necessità di  trovare il punto di equilibrio tra l’esigenza di sicurezza sanitaria e  quella di tutelare l’iniziativa economica insieme al bisogno di socialità delle persone ed hanno,  manifestando unanimamente la totale disponibilità alla adozione di Ordinanze sindacali sia in materia di safety che in materia di emissioni sonore uniformando in tutto il territorio provinciale gli orari di inizio e fine. Anche i rappresentanti delle Associazioni di categoria hanno assicurato un’attenta  informazione e la più incisiva e puntuale sensibilizzazione nei confronti dei propri associati sia in relazione alle misure anticovid che in ordine al rispetto degli orari e al divieto di somministrazione di alcolici ai minori.