“Chiudere le scuole di Ragusa subito”. In centinaia le adesioni all’appello

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Un gruppo facebook che in poche ora ha raggiunto quasi 500 iscritti. Un appello comune: chiudere subito le scuole di Ragusa per via dell’evolversi dell’epidemia da coronavirus.

Ecco il testo di un comunicato, che suona anche come risposta al sindaco, Peppe Cassì, il quale spiegava di non poter chiudere le scuole.

“Estremamente preoccupante la situazione nelle scuole nel ragusano, decine le classi chiuse in quarantena; agire ORA. E’ in queste ore, che leggiamo il susseguirsi di notizie relative alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, in diversi comuni della regione siciliana (Bronte, Paternò, Monterosso ecc.). E’ ancora in queste ore, che l’assessore Rabito, nonché primario di rianimazione all’ospedale Giovanni Paolo II, ha riferito al consiglio comunale, tenutosi ieri 10 novembre, i dati riferiti al preoccupante scenario in atto all’interno della stessa struttura ospedaliera, e lo ha fatto con un messaggio chiaro “BISOGNA INTERROMPERE LA CATENA DEL CONTAGIO”. Decine le classi chiuse in quarantena, presso ogni istituto di scuola primaria e secondaria di primo grado attualmente aperte in tutta Ragusa; così come decine i bambini in attesa di essere chiamati dall’ASP per un tampone, dopo diversi giorni dall’attivazione del cosiddetto protocollo. Ciò che invece in queste ore, non stiamo rilevando è un atteggiamento responsabile e forse anche coraggioso, da parte del nostro sindaco Peppe Cassì, proprio mentre nella cartina geografia, l’area più preoccupante appare chiaramente quella della provincia di Ragusa. Ci dispiace ammetterlo, gentile sindaco, ma il covid ci ha insegnato negli ultimi 9 mesi, che tutto si può e tutto si deve fare per contrastare questo maledetto virus, che irruente si è imposto nelle nostre vite; non si può il tutto ridurre allo sterile alibi della “non competenza”. Nella notte tra il 10 e l’11 novembre, mentre il comunicato del sindaco viaggiava tra i social, annunciando che nonostante la situazione fosse estremamente grave, non era di sua competenza la chiusura delle scuole, è nato un gruppo di circa 500 famiglie, il cui numero è destinato fortemente ad aumentare, mentre stiamo scrivendo. Il gruppo vuole chiedere fortemente, una presa di posizione rispetto alla problematica dei casi positivi nelle scuole e intende chiedere una chiusura immediata delle stesse, almeno per due settimane, e lo farà con tutti gli strumenti a disposizione. Chi può disporre la chiusura delle scuole? Non ci importa, noi siamo genitori e il nostro mestiere è salvaguardare l’incolumità dei nostri figli, a voi esperti e competenti amministratori il compito di decidere quale la strada da percorrere per tutelare una comunità che vi ha scelto per farlo. Ci attendiamo chiare e forti richieste da parte del sindaco, al presidente della regione Musumeci, e confidiamo nel suo essere prima che sindaco, uomo e padre. Ma bisogna farlo ORA e non attendere più”.