Ecosistema urbano, Ragusa sprofonda

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“Mentre continuiamo, giustamente, ad arrovellarci sulle problematiche dell’emergenza sanitaria che sta focalizzando l’attenzione dell’intera collettività cittadina alla luce dell’incremento dei contagi, arrivano le classifiche stilate annualmente che tengono conto di specifici indicatori e che forniscono più di qualche spunto di riflessione sugli impegni futuri che dovranno essere assunti da questa amministrazione”.

Lo dice il consigliere comunale del Pd di Ragusa, Mario D’Asta, dopo avere preso atto che la città è stata classificata soltanto al 100esimo posto nella classifica 2020 di Ecosistema urbano. “Lo stato di salute del capoluogo ibleo, nell’indagine condotta dall’associazione ambientalista in collaborazione con Il Sole 24Ore – continua D’Asta – non si può certo definire dei migliori, anche se in Sicilia comunque teniamo botta, e il 27esimo rapporto “Ecosistema urbano” mette in luce una serie di criticità che vale la pena di prendere in considerazione. L’anno di riferimento è il 2019. Nel contesto dei 18 parametri evidenziati, raggruppati in cinque macroaree che comprendono aria, acqua, rifiuti, mobilità ed ambiente, per la nostra città le posizioni meno brillanti riguardano l’offerta relativa al trasporto pubblico, dove ci classifichiamo come penultima provincia in Italia, e il tasso di motorizzazione, dove siamo al 90esimo posto, circostanza che, stando all’indagine, porterebbe in alto la presenza di Pm10 nell’aria. Dai dati emerge che solo il 7 per cento dei ragusani utilizza un mezzo pubblico mentre, per il resto, c’è un elevato impiego di auto. Qualche problema anche rispetto alla presenza di alberi, dove ci classifichiamo al 97esimo posto, e per l’uso efficiente del suolo, anche in questo caso abbiamo raggiunto la penultima posizione in Italia. Ci sono poi altri dati che lasciano ben sperare, quali quelli relativi alle isole pedonali, 25esimo posto, e il numero di incidenti stradali, 27esimo posto. Così come il primato positivo ottenuto da Ragusa riguarda la soglia di superamento della presenza di ozono nell’aria che pone la nostra città al primo posto assieme ad altri sette capoluoghi di provincia”. Il giudizio politico che arriva dal consigliere D’Asta si preoccupa di guardare soprattutto al futuro. “Al giro di boa di metà mandato – afferma l’esponente democratico – questi dati devono invogliare l’amministrazione Cassì a fare ancora di più e meglio in termini di politiche ambientali. Ci sono ancora tutti i margini per recuperare a patto che l’impegno su questo fronte sia raddoppiato per consentirci di scalare, nel prossimo futuro, classifiche che meritano di essere prese in debita considerazione. Occorre, insomma, gestire con maggiore attenzione alcune problematiche di stretto impatto ambientale che, altrimenti rischiano di degenerare ulteriormente. Dobbiamo recuperare terreno rispetto al 2019 e possiamo farlo solo se si adotteranno politiche adeguate. Ragusa merita più attenzione sul fronte ambientale”.