Test Covid in profumerie, reagenti scaduti e risultati non comunicati: Nas in azione

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Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministro della Salute, ha svolto specifiche verifiche sulla regolarità delle attività imprenditoriali di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus Sars-CoV-2.

Nel corso dell’ultima settimana sono stati ispezionati in tutta Italia 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al Covid-19. I controlli hanno riguardato anche Catania, dove sono emerse alcune delle principali irregolarità scoperte dai Nas.

Tra le situazioni più significative accertate dai Nas, a Catania, nel corso di un’ispezione presso una profumeria sono stati scoperti e sequestrati 16 kit diagnostici per ricerca anticorpi Sars-CoV-2, di verosimile provenienza estera, destinati all’uso esclusivo di professionisti sanitari. E’ stato accertato che i test rapidi, occultati all’interno di contenitori anonimi in prossimità della cassa, erano detenuti a temperatura ambiente, anzichè a quella raccomandata di tra 2 e 8 °C, con grave pregiudizio sull’efficacia diagnostica e conseguente inattendibilità dell’esito analitico.

Sempre, a Catania, i Nas hanno denunciato il legale responsabile e il direttore tecnico di un centro privato accreditato di analisi cliniche, poichè ritenuti responsabili di aver utilizzato, per gli esami di laboratorio a carico del Servizio sanitario regionale, reagenti scaduti di validità, peraltro custoditi in celle frigorifere prive del dispositivo di controllo della temperatura. Sequestrati 12 contenitori di reagenti e diagnostici in vitro il cui valore complessivo ammonta a 1.000 euro.

Ancora a Catania, Nas nel corso di controlli sul territorio, hanno individuato 5 laboratori di analisi convenzionati che non ottemperavano alle procedure obbligatorie di inserimento degli esiti analitici ai test covid-19 nella piattaforma regionale. Per quanto riguarda l’omessa-ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche sugli utenti, il dato è risultato pari al 14% rispetto alle sanzioni rilevate. Tali inosservanze sono ritenute di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio.

Le ispezioni, condotte su scala nazionale, hanno rilevato irregolarità presso 67 centri oggetto di controllo, contestando 94 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie.