Vittoria, Gaetano Bonetta: “Io, uomo di sinistra, voto Sallemi!”

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A pochi giorni dal voto per il ballottaggio che dovrà finalmente riportare un sindaco a Palazzo Iacono, dopo un lungo periodo di commissariamento, i vittoriesi s’interrogano su chi scegliere tra Ciccio Aiello e Salvo Sallemi.
Riportiamo la posizione di un esponente di centrosinistra, che fu anche assessore della giunta Nicosia, postata su facebook:
«Io, uomo di sinistra, voto Sallemi!
La storia sociale e politica di Vittoria vive oggi il più grande dei suoi paradossi. Proprio quando è diffusa la convinzione che la città debba finalmente abbracciare il futuro e la modernità, ecco l’impensabile e inaspettata rinuncia al progresso, ecco il rifiuto di marciare al passo della storia. Una fetta della popolazione vittoriese, infatti, in preda all’angoscioso panico per l’incerto futuro, si è lasciata manipolare da una retorica “dialettale” e folkloristica che invoca gli anni in cui si stava meglio quando si stava peggio. Questa intende resuscitare il tempo in cui Vittoria, in preda all’euforia dell’oro delle serre, avviò il suo declino perché incapace di gestire la propria ricchezza per colpa di amministrazioni inette e ideologizzate che hanno fermato la necessaria modernizzazione economica e sociale, culturale e civile. Così quella parte di elettorato sembra lasciarsi abbracciare da un altro pericoloso virus, quello della nostalgia. Fa dietrofront. I politici di quel tempo nefasto propagandano che bisogna fermare le forze occulte del male che vogliono impadronirsi di Vittoria. E il male per costoro è rappresentato dalla modernità, dall’innovazione, dal ricambio generazionale, dalle competenze, dalla conoscenza, dall’empatia sociale, dal progresso della storia. Ma, attenzione, come paradosso dei paradossi, ecco la sfolgorante “dissociazione”: anche dai suoi sostenitori, il loro vetusto leader è ritenuto il padre dei mali, delle contraddizioni e della povertà che la città subisce da parecchi decenni!
Primo comandamento di civiltà dovrebbe essere quello di affidarsi al mondo giovanile che avanza, invece ci si rivolge alla guida carismatica di un antico e urlante leader che riempie le proprie giornate con il suo narcisistico protagonismo politico, sempre uguale a se stesso, che si nutre unicamente della sua personale memoria, di passatismo, di aggressività e di presunto gridato complottismo. In tal modo, Vittoria corre il rischio di aprire l’era politica della gerontocrazia! Palazzo Iacono (il Cremlino) e Piazza del Popolo (la Piazza Rossa) saranno popolati da tanti “mummificati” Leonid Breznev, Jurij Andropov, Kostantin Cernenko e via dicendo. Da non crederci!
Al cospetto di tutto ciò, io, da sempre elettore di sinistra, come mi comporto?
Il mio voto naturalmente matura in un ben preciso contesto politico ove non c’è alcun barlume di sinistra, ove il blocco elettorale che sostiene Aiello e che si spaccia per essere di sinistra è, secondo la più elementare semantica politica, la vera e reale forza anti-progressiva, conservatrice, trasformistica e tradizionalistica della città, è la vera “destra” civile, antropologica e culturale. Tra l’altro, tale blocco risulta formato da una accozzaglia di soggetti i quali si sono distinti esclusivamente per le frequenti migrazioni politiche e partitiche.
Visceralmente sono un uomo di sinistra che, per senso della storia e per dovere civico e istituzionale, vota un candidato sindaco di destra che ritengo per il suo programma politico, per temperamento e forma mentis più democratico, meno autoritario, meno accentratore dello sfidante. Penso, inoltre, che Vittoria abbia alcune primarie e vitali urgenze: liberarsi dalle “mummie” del suo passato, creare una nuova classe dirigente e adire un’ipotesi di governo di salute pubblica, con una amministrazione aperta alla valorizzazione pluralistica della società vittoriese. Tutto questo con Sallemi sindaco è possibile che si realizzi, con Aiello no!
La recrudescenza degli ultimi fenomeni squadristici a Roma e Milano, prontamente sedati e circoscritti, non possono alterare e fermare il particolare e specifico progresso politico a Vittoria. La contesa elettorale qui, nella nostra città, riguarda temi “tecnici” di amministrazione comunale che tutti conosciamo e che vanno risolti con la volontà e la competenza al di là del credo politico del sindaco. In questo versante, il blocco che sostiene Sallemi offre ampie e sicure garanzie, le quali, a fronte delle esperienze di decisionismo e di personalismo aielliano, sono elementi molto più rassicuranti.
La vera sinistra, coerente con se stessa, non può comunque votare Aiello!».