Tamponi al drive-in dell’ex Asi: disavventura per una famiglia di Giarratana

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Immagine di repertorio

“Ci sono alcuni meccanismi che meritano di essere oliati in seno alle verifiche che si rendono necessarie per garantire la piena tranquillità di tutti noi e dei nostri figli che vanno a scuola. E’ sempre da ringraziare il lavoro svolto dagli operatori sanitari, però in determinate circostanze si potrebbe fare meglio”. E’ il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, a raccontare quanto accaduto nella giornata di ieri in zona Asi dove tradizionalmente sono espletate le procedure per i tamponi in modalità drive-in. “Dopo che, lo scorso fine settimana, sono state accertate alcune positività al Covid in alcune classi della scuola di Giarratana – chiarisce Chiavola – sono state attivate tutte le procedure del caso. Tutti i bambini e i ragazzi, che nel frattempo da ieri hanno attivato la Dad, sono stati invitati a effettuare i tamponi. In questo senso, si decide, dall’Asp, la data di ieri, all’ex Asi, nel tardo pomeriggio. Arrivano, dunque, le comunicazioni specifiche salvo che, nel primissimo pomeriggio di ieri, dalla stessa Asp un’ulteriore comunicazione invitava le famiglie interessate di Giarratana a recarsi sul posto a Ragusa anticipando di qualche ora l’appuntamento. Nonostante il maltempo di ieri, ciascuna famiglia si mette in macchina con il proprio figlio, arriva a Ragusa dopo venti-venticinque minuti in auto e qui la sorpresa. Di tamponi non se ne possono più effettuare. Almeno per la maggior parte accade così. Le famiglie non comprendono cosa sia accaduto. Chiedono spiegazioni ma ne ottengono poche. C’è chi dice che con la pioggia i tamponi drive-in non si sarebbero potuti effettuare (ma non si capisce perché allora le famiglie erano state chiamate nel pomeriggio per anticipare visto che comunque le precipitazioni atmosferiche sono andate avanti dalla mattina) e chi, invece, sostiene che i tamponi erano terminati (ma anche in questo caso perché chiamare tutti a raccolta se si aveva contezza di una dotazione non in grado di soddisfare tutte le esigenze?). A molte delle famiglie di Giarratana, dunque, non è rimasto altro da fare, dopo qualche educata protesta, se non tornare di nuovo alle proprie case, senza essere riusciti a conoscere l’esatta condizione di salute dei propri figli. Ho raccontato questo episodio perché è probabile che di casi nel genere, in ambito scolastico, se ne verificheranno molti nelle prossime ore (è proprio recente la decisione del sindaco di Ragusa di chiudere la scuola Palazzello) e nei prossimi giorni. Ed è quindi necessario che i protocolli possano essere attuati nella misura più efficiente possibile, senza arrecare ulteriori problemi alle famiglie già alle prese con ansie e preoccupazioni non da poco. Sono certo che i vertici Asp si daranno da fare per collaudare ulteriormente i suddetti meccanismi e renderli il più possibile adeguati alle esigenze di tutti”.