Ragusa ci ricasca imperterrita: il 25 aprile con “Il Piave mormorò”

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Ma a quale ‘santo’ dobbiamo rivolgerci per spiegargli che il 25 aprile non ha ALCUN senso suonare in loop la canzone del Piave. Non c’entra nulla, è una falsificazione insopportabile, un erroraccio da matita blu.

A chi dobbiamo dirlo: alla prefettura, al Comune? A chi dobbiamo regalare un libro di storia? Ce lo dicano, di grazia, che glielo recapitiamo, anche un testo delle medie va bene per capire come la scelta sia imbarazzante sotto tutti i profili possibili e immaginabili.

E invitano anche i ragazzi, per trasmettere i valori. Ma di che, se ci piazzano pure le musiche sbagliate, pur di non suonare ‘O bella ciao’ che è il canto della Resistenza partigiana, quella resistenza che celebriamo perché ci siamo liberati dai nazifascisti (anche se la canzone fu usata un po’ dopo)?!

Che gattina74 su facebook dica che è divisiva ci sta, possiamo anche compatirla, ce l’ha ricordato Umberto Eco che i social hanno dato parola a “legioni di imbecilli”.

Ma le Istituzioni repubblicane, antifasciste per COSTITUZIONE, figlie della Lotta PARTIGIANA, non possono suonarci una storia per un’altra.

La suonino alla manifestazione del 4 Novembre, se l’ascoltino in loop il 24 maggio, ma non il 25 aprile!

Oggi l’ha citata pure il Presidente della Repubblica la canzone della Resistenza, ‘O bella ciao’, ma le autorità ragusane la snobbano.