L’anno nero dei diritti umani: il nuovo rapporto di Amnesty

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Anche quest’anno, mantenendo una tradizione che va avanti dagli anni Ottanta, Amnesty International Italia ha pubblicato il Rapporto 2021-2022 , il più grande lavoro di ricerca sui diritti umani nel mondo.

Il Rapporto sarà presentato a Ragusa, presso la Libreria Flaccavento, in via M. Rapisardi 99, sabato 4 giugno, alle ore 18.00, dall’avvocata Chiara Di Maria, Responsabile di Amnesty International della Circoscrizione Sicilia.

Il documento è un’analisi accurata della situazione dei diritti umani nel mondo, una fotografia del 2021, dai conflitti alle crisi dei rifugiati e del clima, dalla repressione del diritto di protestare alle violazioni collegate alla pandemia Covid 19.

L’edizione di quest’anno, di Infinito Edizioni, corredata da infografiche con le principali tendenze globali, contiene cinque panoramiche regionali, un’analisi globale  e schede di approfondimento, su 154 paesi, che offrono un quadro dettagliato delle violazioni, con particolare attenzione a fasce di popolazione più esposte a rischi, insicurezza e discriminazione.

Nell’introduzione al Rapporto, la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, afferma:Nel 2021, slogan patinati del tipo “ricostruiremo un mondo migliore” sono diventati un mantra. Sono state anche ventilate belle promesse: promesse di un “reset globale” dell’economia; di una “comune agenda” mondiale per arginare gli abusi delle multinazionali, di una ripresa sostenibile a livello ambientale, di una solidarietà globale per creare un grande cambiamento. Ma gli slogan lasciano il tempo che trovano, le promesse non sono state mantenute e sempre più persone sono state abbandonate a loro stesse, in più luoghi e con maggiore frequenza”.

Il Rapporto evidenzia quindi come, nel post pandemia, sia stata disattesa da parte dei governi, la promessa di «ricostruire meglio e affrontare le diseguaglianze». Si è acuita la limitazione dei diritti con l’introduzione di nuove norme che hanno inciso negativamente sulla libertà di stampa e di manifestazione pacifica; sono almeno 84 gli Stati che imprigionano i difensori dei diritti umani, mentre 48 sono i Paesi che praticano i respingimenti attraverso i confini o i rimpatri illegali di migranti e rifugiati; ben 85 Stati hanno fatto un uso eccessivo e non necessario della forza durante le manifestazioni.

Il Rapporto inoltre delinea efficacemente  una prospettiva sulle sfide del 2022 e  racconta  i molti successi del movimento globale; è pertanto una lettura fondamentale non solo per chi elabora strategie politiche o per gli attivisti, ma per chiunque sia interessato ai diritti umani.