Coesione digitale: la Regione Sicilia guarda al futuro

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Il “Piano Triennale della Transizione Digitale dell’Amministrazione Regionale 2021–2023” è stato presentato questa mattina, presso la sala “Marzio Tricoli” dell’Assessorato regionale dell’Economia, dal Vicepresidente e Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Prof. Gaetano Armao insieme al Dirigente dell’Autorità Regionale per l’Innovazione Tecnologica (ARIT) Dott. Vincenzo Falgares e l’Amministratore Unico della società regionale Sicilia Digitale SpA, Avv. Mario Bellavista.

Il Piano, approvato dalla Giunta di Governo con la delibera n. 99 del 10 marzo 2022 e registrato dalla Corte dei Conti l’8 giugno 2022, prevede un impegno finanziario complessivo di oltre € 219 milioni, da investire nella trasformazione digitale, rafforzando il percorso già intrapreso ed i risultati conseguiti, che vedono oggi la Sicilia tra le regioni più infrastrutturate a livello digitale del Mediterraneo ed in Italia la grande regione con il più alto numero di comuni serviti da banda ultra larga.

 

Grazie agli investimenti ad oggi realizzati nell’ambito dell’Agenda digitale siciliana, con oltre 300 milioni € impegnati (oltre il 93% delle risorse destinate dalla programmazione europea 2014-20), alla rete dei backbones landing points effetto di investimenti internazionali e alla centralità geografica la Sicilia è la regione più infrastrutturata sul piano digitale nel Mediterraneo. Il piano di transizione digitale che presentiamo oggi, ha l’obiettivo di rafforzare il percorso proficuamente intrapreso dalla Regione, che troppi ritardi aveva maturato in passato, nella convinzione che la digitalizzazione, da appuntamento ineludibile per la modernizzazione della Sicilia, sia divenuta un’opportunità colta (oltre il 60% dei comuni già serviti da banda ultra-larga, prima grande regione italiana), ma da rendere adesso alla portata di ogni siciliano. “. Così il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, nel suo intervento di presentazione.

 

La strategia digitale della Regione Siciliana mira a garantire a cittadini ed imprese, il diritto di accesso a tutti i dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale, assicurando la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona nonché riducendo la necessità di accesso fisico agli uffici pubblici. La proiezione digitale della Sicilia  si articola attraverso la diffusione delle piattaforme abilitanti (identità digitale, sistema di pagamento elettronico, anagrafe unica, carta d’identità elettronica), la razionalizzazione delle infrastrutture e delle risorse (cloud), la promozione di modelli virtuosi (linee guida di design, riuso del software) e la creazione di nuovi servizi digitali che permettono un uso sistematico da parte di cittadini e imprese di servizi efficienti e semplici da usare.

 

Questa dinamica costituisce non solo una precondizione per lo sviluppo, ma anche una forte spinta per l’innovazione, il rafforzamento delle relazioni economiche, la riconversione della pubblica amministrazione regionale e locale, la riqualificazione dei servizi sanitari, la trasformazione del turismo e della fruizione dei beni culturali, il sostegno alla transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo attraverso stimoli agli investimenti in tecnologie all’avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo e innovazione, cybersecurity.”. Sottolinea il Vicepresidente Armao.

 

Già il 1° Grande Progetto Regionale, concluso nel 2019, aveva consentito alla Sicilia, secondo il rapporto “Digital Economy and Society Index Report 2019 Connectivity” (DESI) di essere la regione italiana con la più ampia copertura a Banda Larga e Ultra Larga con velocità pari o superiore a 30 Mbps e nella fascia di eccellenza anche a livello europeo. Oggi, attraverso la nuova pianificazione vengono individuati i settori prioritari di intervento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione (a partire da quello dei beni culturali) e della salute e si punta sul “Sicily working”, con l’obiettivo di offrire servizi alle centinaia di migliaia di persone (siciliani e non) che sono tornati o venuti nell’Isola per lavorare a distanza, giovani e meno giovani che attraverso il lavoro da remoto possano vivere nella propria Terra (natia o d’elezione) e lavorare nel mondo, andando ben oltre quel pur crescente fenomeno del c.d. nomadismo digitale, che è comunque un’opportunità per la nostra Regione. In tale contesto, peraltro, si inseriscono gli investimenti che saranno realizzati mediante il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), del quale la transizione digitale costituisce una delle sei missioni e che, come noto, significative risorse ad essa ha assegnato (27%).

 

Per un’Isola confine d’Europa, connotata da un marcato ritardo di sviluppo e sottoposta ad una crescente emigrazione di giovani diplomati e laureati (brain drain) il digitale offre più di ogni altra politica d’innovazione, un’immensa e crescente libertà di creare la realtà che ci circonda, offrendo alla Sicilia quel decisivo riscatto perseguito dallo Statuto autonomistico.”. In conclusione del suo intervento, il Vicepresidente Armao.