Caro bollette, riunione panificatori e dolciari: c’è chi pensa di chiudere

604

Caro bollette, riunione congiunta dei due comitati esecutivi dei Panificatori e dolciari e della Ristorazione della Cna territoriale di Ragusa. Dal confronto, a cui ha partecipato il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono, è emersa una situazione semplicemente drammatica. “Le fatture dell’energia elettrica del mese di luglio ricevute dai colleghi – sottolinea il presidente dei panificatori della Cna territoriale di Ragusa, Vincenzo Asta – sono mediamente triplicate e in alcuni casi anche quasi quadruplicate (e non osiamo immaginare cosa succederà con quelle di agosto che stanno per arrivare). A ciò si sono aggiunti gli aumenti di tutte le materie prime, dal burro (+50%), all’olio di semi (+200%), alla mozzarella per la pizza (+30%), alla farina (+60%), etc”. “I ritocchi operati da artigiani e commercianti iblei sui prezzi dei propri prodotti – aggiunge Andrea Giannone, portavoce dei Dolciari – non consentono assolutamente di recuperare la marginalità perduta. Anzi, in molti casi non sono sufficienti a coprire i costi vivi di produzione”. “È inutile affermare – conclude Federica Muriana presidente di Cna Ristorazione – che, a fronte di questo scenario, diversi colleghi hanno già maturato l’idea di gettare la spugna, generando così un disagio sociale ed economico pesantissimo”. La Cna territoriale di Ragusa ha formulato una serie di proposte. Quali? “Chiediamo – sottolinea il segretario territoriale Cna Ragusa, Carmelo Caccamo – un intervento urgente alla stregua di quello già attuato durante la pandemia. Non basta solo il credito d’imposta già previsto con il decreto Ucraina e il decreto Aiuti che sarà nostra cura fare conoscere alle imprese nei particolari ma occorre un sostegno economico immediato rivolto a tutti quelli che, rispetto al 2021, si sono visti recapitare fatture dell’energia spropositate assieme ad una rateizzazione lunga delle fatture stesse con una mediazione del governo sui principali player del settore”.

“E’ un momento molto difficile – conclude Santocono – e sono necessarie misure straordinarie, né più né meno come accaduto in occasione della pandemia. Altrimenti, andremo incontro a una situazione complicata, impossibile, per certi versi, da risolvere. E che determinerà la chiusura di molte attività quando, invece, occorreva concentrarsi sulla ripartenza per recuperare una parte del terreno perduto. Stiamo rappresentando nei livelli regionali e nazionali del nostro Sistema la situazione fuori controllo. Occorre un provvedimento urgente del Governo”.