Legambiente Ragusa su classifica Ecosistema urbano 2022

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Migliora di molto, un balzo in avanti di 31 posti, la posizione del comune di Ragusa nella classifica del rapporto ecosistema urbano 2022 di Legambiente e del Sole24Ore, ma questo miglioramento è da ascrivere esclusivamente a variazioni significative di due categorie di parametri: la qualità dell’aria e il trasporto pubblico. Tutti gli altri parametri registrano variazioni minime, a volte quasi impercettibili, in miglioramento o in peggioramento rispetto al 2021. L’aver reso nuovamente disponibili i dati sulla qualità dell’aria ha contribuito in buona parte al miglioramento della classifica, perfezionato dai progressi del trasporto pubblico. Soprattutto per i viaggi per abitante/anno che aumentano del 50% rispetto al 2021 riportandosi ai livelli del 1995 e per l’offerta di trasporto pubblico che aumenta del 50% sempre rispetto al 2021 portandosi a valori di poco inferiori a quelli di 10 anni fa. Anche se si rimane ancora molto lontano da standard accettabili di mobilità pubblica, sia in senso assoluto che in riferimento alla media delle altre città delle stesse dimensioni di Ragusa. Apparentemente ottimo il risultato sul consumo idrico, già presente nel 2021, che però potrebbe essere in parte determinato da situazioni di elevate perdite, carenza idrica durante alcuni mesi dell’anno o da mancata contabilizzazione. Per il resto continua a peggiorare il tasso di motorizzazione, siamo arrivati a 75 automobili ogni 100 abitanti, una in più rispetto al 2021 e sei in più rispetto a dieci anni fa, e non migliora la dispersione idrica con quasi il 50% dell’acqua immessa in rete che si perde e non arriva nelle abitazioni. Miglioramento lento e costante solo sulle piste ciclabili, per il resto nessun apprezzabile novità. Non si riescono a ridurre i rifiuti prodotti nonostante l’eccellente percentuale di RD, non aumentano le isole pedonali e il verde fruibile, né la potenza di pannelli solari istallati su superfici pubbliche. Rimane infine molto alto e preoccupante l’indice sul consumo del suolo, il peggiore fra i capoluoghi di provincia italiani. Bene la posizione raggiunta e i leggeri miglioramenti prodotti, ma sono ancora  troppo lenti. Il cambiamento climatico procede veloce e corriamo il rischio che gli sforzi fatti oggi siano inutili.