Gli scafisti? Partivano da Gela e molti erano italiani

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Imbarcazioni di scafisti sarebbero partite dal porto di Gela o dalle coste dell’Agrigentino per raggiungere la Tunisia e far immediato rientro con il «carico» di migranti. È quanto emerso dall’operazione Mare aperto della polizia di Caltanissetta, che ha sgominato una banda, eseguendo 18 misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I destinatori del provvedimento sono undici tunisini e sette italiani. Il gip ha disposto il carcere per 12 di loro e gli arresti domiciliari per gli altri sei.

Fra i destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, uno è stato individuato a Ferrara, grazie alla collaborazione della squadra mobile del luogo, uno era già in carcere per reati della stessa tipologia, uno, di origini tunisine, scarcerato da pochi giorni, era trattenuto presso il Cpr di Ponte Galeria, a Roma, in attesa di essere rimpatriato. Gli altri sono stati tutti individuati, otto a Caltanissetta e uno a Ragusa.

L’operazione è stata coordinata dalla procura di Caltanissetta-Direzione distrettuale antimafia. L’associazione per delinquere, promossa da un uomo ed una donna di origini tunisine, con vari punti strategici dislocati in più centri siciliani, avrebbe impiegato piccole imbarcazioni, munite di potenti motori fuoribordo e condotte da esperti scafisti, che avrebbero operato nel braccio di mare tra la Tunisia e le province di Caltanissetta, Trapani e Agrigento, raggiungendo in poco tempo le coste italiane con il «carico» di migranti.

A carico degli arrestati dell’inchiesta Mare Aperto della polizia di Caltanissetta, undici di nazionalità tunisina e 7 italiana, secondo la ricostruzione fatta dalla Procura della Repubblica nissena e vagliata dal gip, sussistono gravi indizi di partecipazione a un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un reato aggravato dal fatto che l’associazione era composta da più di dieci persone, era finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di più di 5 persone, aveva carattere transnazionale in quanto operativa in più stati. È stata altresì contestata la circostanza aggravante di avere esposto a serio pericolo di vita i migranti da loro trasportati, di aver sottoposto a trattamento inumano e degradante i migranti e di aver commesso i reati per trarne un profitto. Tutte le aggravanti sono state ritenute sussistenti dal giudice per le indagini preliminari.

Centoventi i poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta, del commissariato di Niscemi, del Reparto prevenzione crimine e unità cinofile e del Reparto volo di Palermo impegnati nell’operazione.