Le poesie di Giovanni Gulino sui diritti delle persone con disabilità

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Giovanni Gulino è un giovane di Marina di Ragusa che, con le sue poesie, tiene sempre alte l’attenzione sui temi legati alla tutela dei diritti delle persone con disabilità.
Condividiamo con piacere e gratitudine alcune delle sue poesie.
PARITA’ DI DIRITTI
Da quando ho cominciato a diventare adulto,
ho sempre sentito parlare di parità di diritti,
invece dalla menzogna siamo stati trafitti.
Sulla carta tutti abbiamo gli stessi diritti poi però,
dobbiamo sempre lottare, finchè siamo in vita per avvalerci di ciò che ci spetta.
Ottenere quello che per ogni cittadino
è giusto e sacrosanto a costo di far guerra,
per me è la miglior soluzione, ci vorrebbe davvero da parte della politica
un grande atto d’onestà e coerenza.
L’Italia come diceva Piero Angela
dovrebbe andare avanti per meriti,
con punizioni per chi sbaglia
in modo da far vedere le due facce della medaglia
di chi ci governa, altrimenti vivremo nell’insoddisfazione eterna.
L’AUTOBUS
Oggi m’è capitata una bella cosa fuori programma,
per tornare a casa da Casuzze a Marina ho preso l’autobus,
per inaugurare in bellezza il duemila ventitrè.
Ahimè nonostante le mie sollecitazioni le cinture,
per l’ancoraggio della carrozzina risultano ancora assenti,
non è ancora possibile viaggiare in completa sicurezza.
Ciò mi lascia tanta amarezza ma cercherò di non sprofondare,
nel vortice della tristezza.
Ci tenevo particolarmente a scrivere questa poesia,
per testimoniare l’assoluta inadeguatezza,
del trasporto pubblico per i disabili un tema che non merita a parer mio riservatezza. Giustamente prima si deve aspettare che succeda qualcosa di dannoso,
per non essere inadempienti e poi,
finalmente si spera che qualcuno si svegli.
POLITICA
Non mi sono mai imbattuto nel mondo della politica,
sono un ragazzo apolitico,
credo che qualcosa di buono con l’impegno d’ognuno si possa sempre fare,
ma nessuno in politica sa la strada giusta da intraprendere.
Credo personalmente nell’ideale dell’inclusività e della cooperazione,
ma in pochi sanno discutere con dialettica e diplomazia
e qualche parola di troppo per opinioni politiche divergenti vola via.
Se mi interessassi di politica son certo, non cambierebbe niente,
ma potrei essere portatore di idee per uomini politici e tanta gente.
Tutti tirano dritti per la propria strada
ma l’importante è credere sempre in ciò che si fa,
senza far mancar mai determinazione e perseveranza.
Guai a tener distanza da chi non ha la nostra stessa opinione,
perchè molto spesso non serve la ribellione,
serve solo a creare divisione da chi vuole aver a tutti i costi ragione.
In tutti gli ambiti della vita devono prevalere educazione coerenza e rispetto,
ma nei momenti di tensione, quest’ultimo chissà dove lo metto.
SOGNO UNA SOCIETA’
Sogno una società diversa aperta ai problemi di tutti,
specie alle situazioni di maggior fragilità,
ma l’umano ha sempre pensato per sè e per egoismo,
orgoglio e vanto personale si comporta
come fosse solo lui il migliore al mondo
senza mai accorgersi del grido interiore di chi gli sta intorno.
Esco sempre tutti i giorni guardo nei dintorni
e quasi mai vedo altri disabili parlare con la gente
bere un caffè al bar oppure scherzare facendo battute.
Per me è un privilegio parlare con gli altri anche se ad alcuni non li conosco,
con poche parole riesco ad istaurare un dialogo,
ma m’accorgo a volte che qualcuno mi evita chissà di me cosa teme.
Può capitare anche se non sempre di vivere in una società poco inclusiva,
il giorno in cui vedrò che tutti i disabili faranno parte di questa corrotta società
l’analisi e il mio sguardo su di essa cambierà.
AUTONOMIA
Passano gli anni e il tempo scorre lento,
facendomi diventare un po’ più vecchio
negli ultimi anni ho avuto la possibilità per due volte d’usufruire del bus con pedana,
poi per una cosa o per un’altra, non l’ho più potuto prendere.
La seconda volta a settembre l’ho preso da solo,
senza l’aiuto di nessuno,
d’altronde era quello che volevo,
ero tranquillo, nulla temevo.
So per certo data la mia condizione fisica
che non potrò mai essere autonomo al cento per cento,
di tutto ciò anche se mi sembra poco m’accontento.
Considero autonomia il fatto di poter viaggiare da solo con un assistente
che si prenda cura di me durante la permanenza,
è un’esperienza che mi piacerebbe fare non l’ho mai fatta, ma pazienza.
Viaggiare per un disabile non è affatto facile,
ci sono barriere ovunque,
le leggi italiane per i disabili ci sono se vengono attuate è un dono.
La vita d’un disabile dovrebbe esser vissuta
normalmente aldilà di quello che pensa la gente,
spesso coi disabili molti sbagliano il modo d’approcciarsi
ma tranquilli di nessun disabile c’è da spaventarsi.
L’unica cosa che noi cerchiamo è l’autonomia,
amare gli altri e sentirci amati,
poi per il resto siamo persone coi nostri valori come tutti gli altri,
anzi abbiamo una marcia in più,
a volte siamo più smaliziati dei normodotati,
i pensieri dell’essere umano sia disabile o no son per tutti uguali,
altrimenti saremmo considerati animali.
SOCIETA’ PROGRESSISTA
La nostra società dovrebbe essere progressista,
sotto tutti i punti di vista
c’è un tabù da sfatare,
quello della sessualità che concerne i disabili.
Siamo nel duemila ma purtroppo ancora c
on persone disabili si fa fatica nel parlare
di questo spinoso argomento,
perchè molto intimo e spesso i genitori,
non abituano i figli ad affrontare la tematica.
Forse per reticenza o vergogna, non lo so,
ma certamente per cambiare la società,
dobbiamo lavorare un po’,
senza considerare tabù
qualsiasi aspetto della vita.
La linfa dell’esistenza è l’amore che comprende relazioni,
affettività e sessualità.
Il tutto è un connubio che arricchisce la vita,
e accresce in tutti noi il desiderio di sentirci amati e accettati,
questo è fuor di dubbio.